© www.imagephotoagency.itMILANO - La strampalata formazione del derby è stata l'ennesimo segnale ai naviganti. Prima ancora, per invogliare la società a esaudire le sue richieste, Roberto Mancini aveva, nell'ordine, schierato addirittura quattro difensori centrali a inizio secondo tempo con l'Atletico Bilbao, messo in campo un improbabile 3-3-4 con l'Al Ahli Dubai, e lanciato Dimarco per far capire a tutti come fosse l'unico laterale mancino puro presente in rosa. Nel frattempo è già stato accantonato l'esperimento Kovacic play: il posto del croato è stato preso da Medel ma Mancini si aspetta l'arrivo di un regista. Il prescelto era Felipe Melo ma ieri, dopo aver aspettato l'Inter per un mese e mezzo, il brasiliano ha raggiunto l'accordo economico per prolungare il contratto fino al 2019 con il Galasataray che gli garantirà 2.6 milioni a stagione più bonus (tanto per rendere l'idea, pur di raggiungere Mancini, l'ex juventino aveva accettato un biennale a 2,5 milioni). Un brutto colpo per il tecnico che aveva già accarezzato l'idea di avere con sé Yaya Touré (doppietta all'esordio in Premier) e Dybala (in gol nella finale di Supercoppa). Sfumati gli obiettivi principali, si procede con le alternative, con piani B (Jovetic) e pure C, nella speranza che presto almeno Perisic possa planare sulla Pinetina.