Ibrahimovic e Soriano:il Milan sprinta

Raiola, strategia per non irritare El Khelaifi. Mauri in prestito libera il posto al trequartista

MILANO - È bastata soltanto la presenza di Mino Raiola in sede al Paris Saint-Germain per Van der Wiel per far salire il termometro intorno a Ibrahimovic. La partita vera si giocherà però dopo Ferragosto e Adriano Galliani - che in questa fase può fare soltanto da spettatore nella vicenda - culla il sogno di regalare, come a suo tempo a Massimiliano Allegri, pure a Sinisa Mihajlovic l'uomo che è garanzia di scudetto come prova il suo curriculum (12 campionati conquistati - compresi i due revocati alla Juve - nelle ultime 14 stagioni). Il boccino ce l'ha in mano lo svedese che da una parte ha l'offerta di Nasser Al Khelaïfi che prevede un'altra stagione al Psg quindi un prepensionamento dorato tra Mls e Qatar; dall'altra deve far fronte al pressing della moglie Helena che vorrebbe tornare a Milano, città dove la famiglia ha ancora casa. Ieri sull'argomento è intervenuto per l’ennesima volta Raiola: «Ibra e Van der Wiel - ha detto al sito olandese Nos - non si muoveranno da Parigi. Zlatan è molto importante per la presidenza del Paris Saint-Germain ed escludo un suo trasferimento». Quando si tratta di Raiola però le dichiarazioni ufficiali vanno prese con le molle: quella dell'ex pizzaiolo potrebbe essere una strategia per non irritare Nasser, essendo ormai imminente l'incontro decisivo per il futuro dello svedese. Un incontro dove, in caso di addio, verrebbe chiesto al Psg di venire incontro ai desiderata del giocatore ma pure a quelli del Milan che concentrerà tutti i suoi sforzi per garantire a Ibrahimovic un ingaggio all’altezza del suo curriculum.

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