MILANO - Oltre al danno, la beffa: «No, non parto più. Lo Zenit ha preso la decisione di trattenermi perché non sono riusciti a trovare un sostituto che giocasse nella mia posizione. E' un peccato perché speravo finalmente di trasferirmi». Firmato, Axel Witsel, intervistato dal Mirror visto che in Inghilterra lo cercava il Tottenham. Il fatto che Witsel alla fine sia rimasto in Russia, però, permette al Milan di poter sognare il 26enne di Liegi per almeno altri 4 mesi: a gennaio, infatti, il club rossonero potrà tornare alla carica grazie anche ai milioni di Bee Taechaubol che entro questo mese dovrebbero finalmente entrare nelle casse di Fininvest (l'incontro è fissato l'11 e il 12 settembre).
CAOS ZENIT - Non è sbagliato pensare, infatti, che al di là delle pretese dello Zenit - no al prestito con diritto, ma cessione definitiva per 25 milioni o l'inserimento dell'obbligo di riscatto -, abbia influito molto sulla franata del Milan negli ultimi giorni di mercato la volontà di Fininvest di non andare oltre gli 86 milioni investiti nei mesi precedenti. L'azienda della famiglia Berlusconi, infatti, ha deciso di sostenere il mercato con le proprie gambe dopo diverse stagioni di austerity, ma per sforare quota 100 c'era bisogno delle certezza dei milioni di Mr. Bee (485) che però non entreranno prima di una decina di giorni. Una volta chiusa la trattativa per la cessione del 48% della quote del Milan, il club rossonero a gennaio potrà tornare alla carica per rinforzare ulteriormente la rosa e se lo Zenit non dovesse superare la prima fase della Champions (i russi, in crisi di risultati in campionato e vicini all'esonero di Villas-Boas, se la vedranno nel girone con Valencia, Lione e Genk), chissà che l'assalto a Witsel non possa andare a buon fine.