Per Witsel e Sala il futuro è Milano

Galliani pronto a tornare alla carica con lo Zenit per il belga. L’Inter sull’esterno del Verona se Montoya sarà tagliato
Per Witsel e Sala il futuro è Milano

MILANO - «Per Witsel ci abbiamo provato fino alla fine», aveva detto con aria sconsolata Adriano Galliani il 31 agosto dopo che lo Zenit San Pietroburgo aveva rifiutato l’ultima offerta arrivata da Casa Milan (2 milioni di prestito, altri 23 per il riscatto però non obbligatorio come avrebbero voluto i russi). Una trattativa, quella per Witsel, che può essere riannodata nei prossimi mesi, quando entrerà operativo pure Bee Taechaubol. Non va dimenticato come il mercato estivo sia stato interamente finanziato da Fininvest, in tal senso quindi è facile pensare che il broker thailandese possa presentarsi a gennaio con un grande colpo come - tanto per fare un esempio essendo ormai imminente il derby -, fece Erick Thohir regalando Hernanes a Walter Mazzarri (costo dell’operazione 22 milioni e 750mila euro) in quello che fu l’acquisto più caro di tutto il mercato di gennaio. Visto il deficit presente nel centrocampo milanista non si fa peccato a pensare che quell’acquisto inutilmente atteso da Sinisa Mihajlovic a fine estate verrà portato a termine alla riapertura del mercato: la coperta, in mezzo, è cortissima come ha dimostrato il tentativo fatto dall’allenatore di recuperare alla causa pure Nocerino e Suso. Tra l’altro, in attesa di capire se Montolivo tornerà ai livelli abituali, è difficile pensare di poter arrivare in Champions superando in classifica almeno una tra Juve, Roma e Inter avendo nel settore nevralgico del campo Kucka, Bertolacci, Poli, De Jong e Bonaventura che peraltro sembra destinato a diventare in pianta stabile trequartista.

C'E' PURE CRISCITO - Anche l’Inter guarda verso San Pietroburgo. Perché le limitazioni imposte dalla Federcalcio russa all’utilizzo degli stranieri riguardano pure Domenico Criscito che, ancor più di Witsel, alla luce dell’ultimatum di Antonio Conte («Chi non gioca nel club, non viene convocato in Nazionale»), ha estrema necessità di giocare per mantenere il posto nel club Italia. Criscito ha lungamente flirtato con l’Inter ma la trattativa non è mai decollata per le richieste dello Zenit e per l’ingaggio extralarge del giocatore. Difficile, alla luce dell’acquisto di Alex Telles (giocatore fortissimamente voluto da Mancini) che la trattativa possa sbocciare. Però, qualora dovesse liberarsi uno slot in difesa (Juan Jesus e Ranocchia gli “indiziati”: ma la loro cessione dovrebbe essere a titolo definitivo), potrebbe interessare molto all’Inter portarsi a casa un giocatore in grado di ricoprire tutti i ruoli in difesa. Decisamente più sensibile invece il capitolo che riguarda il futuro di Montoya. Il pupillo del ds Ausilio (che già da un paio d’anni voleva strappare il laterale al Barcellona), continua a non convincere Mancini e lo sconfortante esito dell’amichevole col Lecco non aiuta certo a essere ottimisti su un ripensamento del tecnico. Nella malaugurata ipotesi in cui si dovesse arrivare al divorzio già a gennaio con il ritorno di Montoya al Barcellona, crescerebbero in modo esponenziale le quotazioni di Jacopo Sala, giocatore che piace assai a Mancini e che può coprire tutti i ruoli sulla corsia destra (l’ideale per un allenatore che vuole giocare con il 4-3-3 o, in alternativa, con il 4-2-3-1). Gli osservatori dell’Inter sono di casa allo stadio Bentegodi ed entro un paio di mesi verrà studiato concretamente il da farsi: qualora Montoya non dovesse ingranare, l’Inter si troverebbe costretta a varare un piano B e Sala - al momento - è l’unico nome attendibile. La sensazione, più che fondata, è che il matrimonio possa celebrarsi già a gennaio. A meno che Montoya non riesca a sintonizzare il chip sull’attenzione alla fase difensiva richiesta nel calcio italiano.

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