Calciomercato Juventus, un patrimonio di giocatori da preservare

Da mister cento milioni (in teoria) Paul Pogba al picciriddo da 40 cucuzze Paulo Dybala. Senza dimenticare Alex Sandro, costato 26 milioni

TORINO - C’è un altro aspetto del quale Massimiliano Allegri, nella sua gestione, deve tener conto: non solo la classifica da scalare, non solo l’indice di gradimento da rimontare. Occhio, anche, ad un patrimonio giocatori da preservare. Già, il patrimonio giocatori. Un valore che nella gestione di una squadra può avere un peso specifico pari a quello degli incassi da stadio, dei ricavi televisivi, degli introiti da merchandising. Non è un caso, del resto, che l’ultima trimestrale abbia messo in evidenza un raddoppio dei ricavi, passati da 53,3 a 105 milioni (mentre l’utile di esercizio, che nel 2014-15 era in perdita per 28,6 milioni, adesso fa registrare un +16,8 milioni, con una variazione positiva di 45,4 milioni). Non è un caso perché, in questo senso, ha inciso enormemente la plusvalenza (31,7 milioni di euro) generata dalla cessione di Arturo Vidal al Bayern Monaco. Ben difficilmente, se la Juventus non avesse raggiunto i clamorosi risultati dello scorso anno, l’amministratore delegato Beppe Marotta avrebbe avuto un alto potere di contrattazione, ergo la possibilità di chiudere su cifre tanto alto. Con una Juventus meno vincente, al contrario, il valore del cartellino di Vidal sarebbe crollato. Vidal, peratro, che era reduce da tutta una serie di vicissitudini e scivoloni comportamentali (clamoroso l’incidente in Ferrari, in stato di ubriachezza, durante il ritiro con la Nazionale cilena).

INVESTIMENTI - Inutile dire che lo stesso discorso valga ora per gli altri big che compongono l’organico bianconero. Da mister cento milioni (in teoria) Paul Pogba al picciriddo da 40 cucuzze (queste sono concrete, reali, in buona parte già versate in attesa di capire l’entità dei bonus) Paulo Dybala. Senza dimenticare Alex Sandro, per il quale la Juventus ha speso la bellezza di 26 milioni di euro (nonostante si trattasse di un giocatore che sarebbe andato in scadenza di contratto con il Porto nel 2016).

TRATTATIVE - Ebbene, trattasi - appunto - di un patrimonio da preservare. Perché un conto sarebbe, a fine stagione, presentarsi ad un ipotetico tavolo di trattative, poniamo con i vertici del Barcellona e gli agenti di Paul Pogba, dopo uno scudetto vinto e un buon cammino in europa, un altro farlo dopo una stagione fallimentare. In un caso, infatti, si può far leva su nuovi incassi e altisonanti ambizioni; nell’altro ci si deve invece scontrare con la necessità di far quadrare i bilanci (e quindi sacrificare qualcuno, per forza) nonché con le perplessità d’un giocatore non più tanto convinto di potersela giocare con tutti e vincere trofei, restando alla Juventus, come invece potrebbe fare con un altro club. Paul Pogba sta evidentemente risentendo delle difficoltà collettive bianconere e , senza un cambio di marcia generale, è difficile ipotizzare che la Juva possa ancora essere nelel condizioni di rifiutare offerte da 80 milioni di euro, confidando che la cifra possa ulteriormente lievitare... Chi, poi, dopo l’attuale inizio di stagione sarebbe disposto ad investire oltre 25 milioni per un terzino - Alex Sandro - con all’attivo appena quattro presenze da titolare?

 

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