TORINO Il Torino non prepara soltanto la partita di domenica contro l’Atalanta a Bergamo, ma anche il futuro. E così, dopo i rinnovi attesi, siglati e annunciati con Vives, Moretti e Bovo che erano in scadenza, oltre a quelli di Petrachi e Ventura, si è cominciato a lavorare sull’irrobustimento dei legami in essere con giocatori che per diverse ragioni attendono di vedere modificato il proprio rapporto. Tra questi c’è sicuramente Bruno Peres, sbarcato in Italia l’anno scorso grazie a una intuizione del direttore sportivo Gianluca Petrachi, che lo ha prelevato in Brasile dal Santos per poco più di due milioni di euro. Il ragazzo ha dimostrato subito di avere una tecnica nettamente sopra la media, diventando un valore aggiunto per il Torino di Ventura che, proprio sulle fasce, spesso cerca di innescare e accendere quelle giocate in grado di mettere in difficoltà l’avversario. Arrivato nel nostro calcio a 24 anni, dopo aver pagato qualcosa dal punto di vista tattico, è cresciuto sotto le cure venturiane migliorandosi molto e, quindi, comprendendo quando è il caso di innescare il turbo e quando invece è meglio tenere il piede sul freno. Per completarsi, però, deve ancora trovare un po’ di cattiveria nella fase difensiva per evitare di farsi sorprendere sui palloni morti in area di rigore dove gli capita a volte di essere bruciato dal fiuto per il gol degli attaccanti (come successo con Cuadrado nel derby, per esempio). In realtà Bruno Peres è giocatore con potenzialità di categoria superiore e il suo gol alla Juventus nella scorsa stagione, dopo una corsa di 80 metri palla al piede, è lo spot del suo modo devastante di interpretare il ruolo di terzino di spinta.