Il Milan va al... diavolo. Mihajlovic, pensaci tu

Né il mercato né Bee potranno dargli una mano nella rincorsa all’Europa
Il Milan va al... diavolo. Mihajlovic, pensaci tu© www.imagephotoagency.it

MILANO - Sinisa pensaci tu. Il Milan che non riesce a scrivere la parola fine alla telenovela Bee Taechaubol e che dal mercato ha finora ricevuto solo brutte notizie, si affida al suo tecnico. Quel Mihajlovic messo in croce fino a qualche giorno fa, a rischio esonero se avesse sbagliato la gara pre-natalizia col Frosinone (e all'intervallo era a un passo dal baratro) e successivamente quelle con la Roma (buon pareggio all'Olimpico), con il Carpi (quarto di finale di coppa Italia da non fallire, obiettivo raggiunto) e con la Fiorentina (vittoria convincente, primo scontro diretto portato a casa in stagione). Tutto superato, così come il fantasma di Marcello Lippi, più volte evocato e contattato anche da Silvio Berlusconi, tentato più volte di chiamare l'ex ct campione del Mondo per risollevare le sorti della truppa rossonera.

CASELLE VUOTE - In attesa di tornare eventualmente sulla graticola - il calendario lo mette subito di fronte a nuovi test niente male, come la trasferta con il tosto Empoli e il derby con l'amico Mancini, senza contare l'andata delle semifinale di Coppa Italia contro la rivelazione Alessandria -, Mihajlovic dovrà fare tutto con le proprie forze. L'allenatore serbo ha sempre evitato di parlare di mercato, ma è evidente che al 22 gennaio si aspettava probabilmente di avere qualche rinforzo in più oltre a Kevin-Prince Boateng. Il tedesco ha certamente dato il suo contributo, in particolare con Roma e Fiorentina, ma è evidente che il suo innesto non basti a completare un organico "monco" dopo il ricco mercato estivo. Il Milan ha sì investito 90 milioni, ma - come ha dimostrato il campo - non sono stati ricoperti alcuni ruoli che avrebbero necessitato un intervento. E' vero, il brasiliano Alex oggi sta dando un discreto contributo al fianco di Romagnoli, ma se il Milan avesse ingaggiato un ulteriore difensore centrale di spessore ed esperienza per far crescere con maggiore serenità l'ex romanista, forse si sarebbe evitato per mesi di vedere in campo, con risultati tutt'altro che positivi, i vari Ely, Zapata e Mexes. Stesso discorso per il centrocampo, dove Montolivo, Bertolacci e Kucka hanno alternato prestazioni buone ad altre insufficienti, denotando però troppo spesso una mancanza di personalità nei momenti negativi. Il tutto ricordando che da due mesi il Milan sta giocando con il 4-4-2 e solo Bonaventura garantisce un rendimento all'altezza nella posizione di esterno. E' stato provato - bocciato e poi ceduto - Cerci, ora ci sta giocando Honda, evidentemente adattato, così come lo sarebbe Boateng.

Leggi l'articolo completo sull’edizione digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...