TORINO - L’allenatore che tanti presidenti sognano, lui ce l’ha come padre: «Ma non crediate che papà mi faccia le lezioni con la lavagna quando assistiamo a una partita assieme», sorride Federico Di Francesco, 21 anni, figlio del tecnico del Sassuolo e rivelazione del Lanciano in B. Mezzala ed esterno con il vizio del gol (ne ha già segnati 7): si è meritato la chiamata dell’Under 21 e soprattutto le attenzioni dei grandi club. A partire dalla Juventus, che per i giovani italiani ha un occhio particolare e lo ha visionato dal vivo diverse volte nell’ultimo periodo.
> Di Francesco senior, cioè suo padre, ha detto che sarebbe contento di vederla alla Juventus...
«Io potrei dire lo stesso di lui: sarei felice di vederloin un top club, seppur già il Sassuolo sia un’ottima squadra. Sono gentilezze che si dicono tra padre e figlio...».
> A proposito di suo padre: si parla di tante squadre, dal Milan alla Fiorentina. Lei dove lo vede il prossimo anno?
«In televisione... (risata). Battute a parte, non lo so. Sarà una sua scelta. Di sicuro non mi sorprendono gli interessamenti per lui, sta facendo bene ed è molto ambizioso. Punta sempre in alto, è un modello per me».
> E delle sue, di voci, è stupito?
«Non sono ipocrita: vedere il mio nome accostato alla Juventus fa piacere e inorgoglisce».
> Papà le ha dato un consiglio per gestire i primi rumors di mercato?
«Da quando sono piccolo mi ripete solamente una frase: “Vai al campo, gioca e divertiti”. Lui dice che contano lavoro e fatti, non le chiacchiere. Siamo due tipi ambiziosi, ma pure molto concreti. Vi posso assicurare che lui è concentrato sul finale di stagione con il Sassuolo quanto io lo sono sulla salvezza con il Lanciano».
> Ha in casa un maestro degli schemi su tagli e inserimenti dei centrocampisti: non le mostra mai qualche dvd?
«No. E pensandoci è normale, lui per primo sa che per un allenatore è difficile gestire certi padri un po’ ingombranti. Anche per questo lui non si intromette mai. Il suo primo comandamento è: “Lavora e ascolta quello che ti insegna il tuo allenatore”».
> Riuscirebbe mai a farsi allenare da suo padre?
«Perché no? Sarebbe un onore. Al di là del fatto che sia mio papà, lo considero un grande tecnico».
> I giocatori che apprezza maggiormente nella Juventus?
«Pogba e Dybala. Quando guardo le partite, li osservo sempre nei dettagli. Mi capita anche con altri, tipo Sansone, Insigne, Perotti».
> Si dice che lei segni di più rispetto a suo padre...
«Macché, papà ha realizzato 30 gol in Serie A. Il mio sogno è quello di superarlo, ma di strada ne devo percorrere ancora molta».