Calciomercato Juventus, Isco è il primo dono per Allegri

Il club bianconero in pressing sull’entourage dello spagnolo. Il trequartista è in vetta alle preferenze, il papà del giocatore ammette: «Vorrebbe restare al Real Madrid, però i bianconeri ci sono»
Calciomercato Juventus, Isco è il primo dono per Allegri© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non è dato sapersi se sia il nome più caldo in questi giorni di particolare fermento, con il giusto mix campionato-mercato a dominare la scena. Però Isco resta un obiettivo molto concreto della coppia Marotta-Paratici, chiamata - nei limiti del possibile - ad accontentare Massimiliano Allegri. Desideroso, il tecnico, di un trequartista puro (difatti Oscar non tramonta, anzi) magari in grado di giostrare su più mattonelle, tra centro e fascia, comunque dietro la punta designata (Edinson Cavani?). Il Real Madrid non ha blindato lo spagnolo, né il calciatore è disposto a rifiutare le eventuali offerte in arrivo, a prescindere. Come quella, per esempio, che la Juventus sta per recapitare alla controparte: così, se i merengues chiedono 45-50 milioni, il club bianconero lavora per limitare la spesa entro la soglia dei 35-massimo 40. Morata o non Morata...

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SOLDI, SOLDI, SOLDI - Perché poi il vero oggetto del contendere, il tramite effettivo che renderà bollente l’asse Torino-Madrid, è rappresentato dal 23enne nato nella capitale spagnola, ma che non gode di chissà quali certezze in prospettiva, quanto al suo utilizzo una volta rientrato alla base. “Ballano”, a Valdebebas e dintorni, in ordine sparso: il tecnico Zinedine Zidane, un (soltanto ipotetico, finora) mal di pancia di Cristiano Ronaldo, un mercato comunque da valutare sul fronte legato a Karim Benzema, che a 28 anni comincia a guardarsi attorno. Le variabili non mancano: sono le stesse pronte a condizionare due tra gli affari di maggiore interesse in corso Galileo Ferraris. Morata, pagato 20 milioni due estati fa dalla Juventus può rientrare alla base al costo di 30 milioni, anche se i dirigenti bianconeri stanno mettendo a punto la strategia più corretta per evitare che la recompra madrilena costituisca l’ultimo atto della storia.

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