La Cina è vicina. Berlusconi che fai, lo vendi il Milan?

Ieri e oggi giornate cruciali per la cessione del club. I cinesi alzano l’offerta a 720 milioni, preliminare vicinissimo. Tocca al patron la decisione definitiva
La Cina è vicina. Berlusconi che fai, lo vendi il Milan?

ROMA - Tocca a Mister B., quello vero. Silvio Berlusconi è davanti ad un bivio, deve prendere la sua decisione. Cedere il suo Milan, quel club che ha portato più volte in cima all’Everest del calcio nei suoi 30 anni di presidenza, oppure tenerselo con tutti i rischi e le problematiche che ne conseguiranno. E’ stata una giornata lunga e intensa, quella di ieri, e quella di oggi si annuncia altrettanto impegnativa, ma ci siamo. I fatti sono noti, in uno studio legale con base a Roma si sta trattando la cessione del club più titolato al mondo assieme a Real Madrid, Barcellona, Boca Junior e Al Ahly; l’A.C Milan. Da una parte c’è la Fininvest con tutti i suoi legali in rappresentanza di patron Silvio Berlusconi, dall’altra l’advisor italoamericano Sal Galatioto con la sua sua GSP (Galatioto Sports Group) che rappresenta la cordata cinese interessata all’acquisto del club. Cordata che farebbe riferimento al sesto uomo più potente della Cina, quel Robin Li che ha costruito un impero con l’e-commerce offline su internet, i motori di ricerca, l’energia rinnovabile e il food delivery; patrimonio stimato ad oggi su Forbes, 13.9 miliardi di dollari.

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CLOSING MOLTO VICINO – Ora, che il dragone volesse comprare il diavolo, è arcinoto, la notizia è che, come preannunciato lo scorso weekend sul corrieredellosport.it, ieri c’è stata la conference call cruciale per tutta l’operazione finanziaria riguardante il Milan. I cinesi hanno concluso la fase di due diligence (cioè di analisi finanziaria sui conti rossoneri), preparato un proprio piano di investimento (che dovrebbe garantire al club introiti per circa 300 milioni di euro nel giro di un biennio tra sponsor, tour estivi e partnership commerciali) e adesso sono anche pronti all’offerta. Offerta che è leggermente salita proprio per convincere ulteriormente quello che resta, a quanto ci risulta, ancora un perplesso Silvio Berlusconi. Ebbene dagli iniziali 650/700 milioni, l’offerta orientale si alzerebbe fino a 720 milioni. I termini dell’operazione restano quelli annunciati in questa lunga spy story sul Milan: 70% delle azioni rossonere subito, entro la fine di questo campionato, il restante 30% entro un anno. L’altra notizia è che, dalle nostre fonti, le parti sono sostanzialmente vicinissime ad un accordo preliminare sui numeri e sulla struttura dell’operazione che abbiamo appena ricordato.

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SILVIO, CHE FAI? – Manca lui, manca solo Silvio Berlusconi. Che, messa così, farebbe obiettare che senza di lui la trattativa si potrebbe considerare nemmeno cominciata, ma il Berlusconi che ci raccontano è un presidente informato perfettamente sui fatti, ma ancora combattuto. I legali delle due parti sono a un passo dall’accordo preliminare, come detto, Berlusconi ci sta pensando. Vuole sapere con precisione chi e quanti sono gli investitori cinesi che vogliono comprare il suo Milan (in questo risulterà fondamentale il ruolo di mediatore di Sal Galatioto), e soprattutto, ultima notizia di giornata, ha chiesto un quadro precisissimo della loro solidità finanziaria. Poi, magari, dirà sì. Soltanto così il diavolo venderà l’anima al dragone.

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