© LaPresseTORINO - E alla fine, dopo tanto cercare e scavare, quando ormai la disperazione era cresciuta con 33 tentativi a vuoto, il gol è sbucato improvviso e violento come il petrolio quando si libera dalla terra e sale verso il blu del cielo. Josef Martinez, a nove minuti dalla fine della partita con la Roma, è spuntato veloce come uno schizzo di un fumetto nell’area piccola dei giallorossi e, sorprendendo tutti, da dietro, ha spinto in spaccata, di sinistro, un traversone proveniente dalla destra di Bruno Peres. Un gol d’istinto puro, e non poteva che essere così, troppe volte l’aveva cercata con la testa la prodezza, ma per mille ragioni diverse la palla non era mai finita tra i pali o sotto la traversa. Roba da mal di testa. Roba da neurodelirio.[...]
MAXI LOPEZ E' USCITO DALL'OSPEDALE
VOGLIA DI BIS - Domenica, contro il Sassuolo, Martinez potrà partire nuovamente titolare, addirittura la terza volta di fila, al fianco di Belotti, per le indisponibilità certe di Immobile e probabili di Maxi Lopez, con l’argentino che, debilitato dalla forte tonsillite con tanto di ricovero in ospedale, può ambire al massimo alla panchina. Una specie di indigestione per Josef che ha dovuto passare la stagione ad accontentarsi poco più delle briciole. Prima c’era Quagliarella super titolare, quindi Maxi Lopez, poi Belotti da valorizzare dopo il mega investimento estivo e infine Immobile arrivato a gennaio per rinforzare un reparto offenisvo che non dava le sufficienti garanzie anche per la scarsa vena dello stesso Martinez. Ma si sa, il calcio è anche magia. E allora può capitare che rompendo l’incantesimo del gol possa accendersi ciò che non ti aspetti. Nell’ormai ex Olimpico torinese, ora intitolato al Grande Torino, potrebbe entrare nella storia torinista segnando proprio lui la prima marcatura. E aiutando la squadra a risalire in classifica entrando nel tabellino anche alla voce marcatori, potrebbe guadagnarsi la conferma per la prossima stagione. Tra l’altro voci di corridoio e non solo, raccontano di un Toro destinato nel futuro a cambiare modulo con l’abbandono del 3-5-2 per passare al 3-4-3 o più facilmente al 4-2-4. E allora con attacchi di questo tipo uno alla Martinez servirebbe eccome. Anzi, potrebbe finalmente mettere in mostra quella che è la sua qualità migliore: ovvero la rapidità. Da sfruttare però non con lanci lunghi alti, bensì con rasoterra ad assisterlo nella profondità, dove fa valere una velocità da sprinter autentico.
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