© www.imagephotoagency.itTORINO - Il primo importante cambiamento che il Torino subirà con l’arrivo di Mihajlovic riguarderà il portiere. E questo per una serie di ragioni, prima fra queste la decisione di far tornare alla base Alfred Gomis dopo tre anni vissuti a maturare in serie B tra Crotone, Avellino e Cesena, complice anche la necessità di inserire nella lista dei 25, quattro elementi cresciuti nel proprio settore giovanile. A questo punto diventa un rebus la posizione di Padelli, reduce da una stagione non esaltante e con un solo anno ancora di contratto, quindi in scadenza al termine del prossimo campionato.
LA DIFESA – La prima grande sfida di Mihajlovic è invece quella di convincere Maksimovic a restare. Tra i due c’è un grandissimo rapporto di stima reciproca, l’allenatore lo lanciò in Nazionale, e chissà che il marcatore non possa rivedere i propri desideri dopo il cambio in panchina. A livello di rinforzi, numerosi rumors indicano nel viola Tomovic l’uomo che piace.
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IL CENTROCAMPO – Il Torino che ha in testa Mihajlovic, in campo con il 4-3-3 oppure il 4-3-1-2, non può prescindere da un centrocampo in cui tutti coloro che scenderanno i campo dovranno poter coniugare qualità e quantità. Il club granata per cercare di andare incontro a Mihajlovic sta verificando con il Milan la possibilità di prelevare Kucka, che il tecnico ha avuto la possibilità di apprezzare nell’ultima esperienza alla guida dei rossoneri.
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L’ATTACCO - Si sono registrati interessamenti concreti da parte del club torinista per due elementi di qualità come il sampdoriano Soriano e il bolognese Giaccherini. Per quanto riguarda il primo, sarebbe l’elemento ideale per utilizzarlo sia in mezzo al centrocampo che dietro le punte. Giaccherini sarebbe ideale come attaccante di fascia nel 4-3-3 e può essere sfruttato sia a destra che a sinistra.
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