ROMA - La trattativa per portare Marcelo Bielsa alla Lazio diventa ogni giorno più complicata. Sembrava fatta, con il segretario generale dei biancocelesti, Armando Calveri, in argentina per limare gli ultimi dettagli. Eppure non c'è ancora la firma: il dirigente è tornato in Italia senza contratto, nonostante il collegamento con Lotito, che ha seguito tutta la querelle direttamente dalla Francia.
GLI INTOPPI - Da limare alcune questioni. Bielsa, per sedersi sulla panchina della Lazio, vuole garanzie tecniche. Ma non solo: l'argentino spingerebbe per un incarico in stile manager all'inglese, pretendendo importanti "riforme" anche all’interno della stessa struttura societaria. Inoltre la durata del contratto (uno o due anni) e le questioni burocratiche dovute al fisco argentino, sicuramente non facilitano una trattativa che si sta arenando sui cavilli tecnici. La sensazione è che ora sia lo stesso Bielsa a temporeggiare, in attesa di capire se per lui si potrà aprire la possibilità di tornare al Newell’s Old Boys. Il club di cui il ‘Loco’ è tifoso e che gli ha intitolato uno stadio: "Se sarò eletto offrirò la panchina a Marcelo Bielsa", ha dichiarato Ariel Moresco, candidato presidente del club argentino. Oggi si saprà se avrà vinto e, nel caso, potrebbero aprirsi scenari inattesi. Prandelli è ancora in corsa ma come alternativa principale resta Simone Inzaghi, al momento il titolare della panchina biancoceleste. Con la situazione allenatore in stand by il mercato va a rilento. Per l’attacco spunta il nome di Fernando Llorente, ma lo stipendio è ampiamente fuori dal budget. A centrocampo piace Isla. Alla Lazio, ma anche a Bielsa.