Calciomercato Torino, Mihajlovic vuole Dioussé

Visione di gioco e grinta: il tecnico del Toro vuole il talento dell’Empoli. Piace anche il viola Badelj
Calciomercato Torino, Mihajlovic vuole Dioussé© Aldo Liverani AG ALDO LIVERANI SAS AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - L’infatuazione, chiamiamola così, scattò a fine agosto, quando l’Empoli si presentò a San Siro e Assane Dioussé incantò lo stadio, anche se alla fine il risultato premiò il Milan. Ma quel giovane senegalese dimostrò una tale proprietà di linguaggio, palla al piede e testa alta, da lasciare a bocca aperta anche Sinisa Mihajlovic, non certo uno sprovveduto. Il tecnico serbo conosceva già le potenzialità del ragazzo, sapeva bene chi gli sarebbe sceso di fronte, sul prato. Ma non immaginava che quel centrocampista tuttofare fosse anche sorretto da una personalità così marcata. E sapesse esprimere una tal quantità di anticipi, lanci, recuperi e smistamenti, da battezzare con il suo sorriso quella partita ormai così lontana, nel tempo. Resta il fatto cheil giovane centrocampista senegalese disputò un inizio di campionato davvero superiore alla media, con una serie di prestazioni di qualità, sin quasi a Natale. A gennaio, non a caso, più di una formazione si mosse con la dirigenza dell’Empoli, per cercare di ingaggiarlo. Ma la società toscana alzò il muro, come spesso fa - con intelligenza - per proteggere i suoi gioielli, e poi venderli al meglio, in un secondo tempo. Tra le società in azione, interessate a Dioussé, c’era anche il Milan.

IL RETROSCENA - Il Milan di Mihajlovic, certo: che ora indossa un’altra maglia, ha la divisa di un altro colore, ma non ha certo cambiato idea su quel giovane talento. Tanto che, nelle chiacchierate con i vertici del Torino, è tornato a sottolineare anche quel nome, nell’elenco dei papabili. Mihajlovic chiede un giocatore di qualità e sostanza, deputato a giocare davanti alla difesa, mescolando con capacità le due fasi di gioco, battezzando geometrie e ripartenze, ma sempre curando anche gli equilibri a protezione della retroguardia. D’altra parte il 4-3-3 di Sinisa presuppone una linea a centrocampo di fosforo e battaglia, pena il crollo dell’intelaiatura tattica. In tal senso, il moto perpetuo e la grinta di Dioussé, unitamente alla sua visione di gioco e alla sua anticipata maturità, sono qualità ammirate da Mihajlovic. Che ai suoi dirigenti ha anche fatto altri nomi, tenuto conto che l’Empoli non vorrebbe affatto cederlo, il suo baby senegalese, a meno di offerte davvero eccezionali, verso la soglia dei 10 milioni. E un altro centrocampista molto stimato dal tecnico serbo è quel Paredes che nel girone di ritorno esplose definitivamente a Empoli, togliendo l’aria proprio a Dioussé: Leandro Paredes, 22 anni, argentino, rientrato alla Roma, dopo il prestito in Toscana. Per adesso Spalletti l’ha bloccato, e comunque il suo prezzo è persino superiore a quello del senegalese. Morale: il Toro segue entrambi, ma non può ancora provare a sfondare. Tanto che nel mirino si allargano pure altri profili, come è giusto che sia. E qui si alza anche il tasso di esperienza, vedi alla voce Milan Badelj, tutto fuorché blindato dalla Fiorentina: il croato ha 27 anni e un rapporto non certo idilliaco con la società viola, tanto che non solo il Torino ha puntato gli occhi su di lui. Mentre, in questo mazzo, non va mai dimenticato Mirko Valdifiori, chiuso a Napoli, 30 anni: play puro, non eccelso nella fase di copertura, comunque sicuramente apprezzato anche lui da Mihajlovic. Che però, come ben si sa, non si limita a chiedere uno schermo davanti alla difesa: nel suo personalissimo mirino c’è anche un interno come il 29enne milanista Juraj Kucka, da affiancare a un regista. Tra le possibili alternative allo slovacco, il compagno 26enne Andrea Poli.

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