© www.imagephotoagency.itTORINO - Il mercato è a suo modo una forma di corteggiamento: ci si piace, ma ai primi appuntamenti ci si nega così da far lievitare il desiderio proprio e nell’altra persona. Più o meno in questi termini va letto il contatto tra Urbano Cairo e Aurelio De Laurentiis andato in scena martedì. Il patron granata ha bussato per Valdifiori e si è sentito rispondere di no, quindi di primo acchito ha storto il naso di fronte alla controproposta del produttore cinematografico. Il quale ha chiesto Nikola Maksimovic. Spingendosi, e qui siamo alla giornata di ieri, a offrire 22 milioni di euro a Cairo. Il quale ha ascoltato, ma non è sceso dalla richiesta di 25. Già, la conferma del difensore serbo in granata non è più così sicura.
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Lo stesso Sinisa Mihajlovic, che avrebbe voluto farne una colonna del suo Torino, da Bormio ha iniziato a mandare messaggi nemmeno troppo da interpretare, sul Maksimovic. «E’ distratto dalle voci di mercato, gli ho parlato, conto su di lui perché è forte ma dipenderà anche da come si allena: qui voglio gente disposta a sudare e a dare il massimo», diceva il neo tecnico granata. Se Mihajlovic, assieme alla società, non riuscirà a convincere Maksimovic a rivolgere tutte le attenzioni sul Torino, allora darà il via libera alla partenza del serbo. Con tutte le implicazioni che la cessione dell’ex della Stella Rossa avrebbe sul mercato in entrata, per una difesa del Toro già orfana di Kamil Glik (passato al Monaco).