© Marco CanonieroTORINO - Maksimovic in fuga da Torino. Venerdì il difensore che ha rotto con i granata è volato in Serbia via Milano: niente allenamento pomeridiano venerdì, niente esordio ufficiale, in Coppa Italia nel 4-1 alla Pro Vercelli, nessun segnale pure ieri. Un affronto evidente nei confronti del connazionale e tecnico granata Sinisa Mihajlovic che ne avrebbe voluto fare un punto fermo del Toro che verrà («Ha mancato di rispetto a tutti e si prenderà le sue responsabilità», spiegava sabato nel dopo gara), nonché uno schiaffo a società e tifoseria.
SOSPENSIONE - Ha il contratto in scadenza nel 2020, Maksimovic, ma nei fatti ha deciso di non rispettare più gli accordi in essere con il Torino. Società che a riguardo, dopo aver lasciato che della questione si occupasse solo il tecnico, sabato sera, ieri non ha rilasciato alcun tipo di comunicazione. A spiegare quale strada potrà essere intrapresa dal club granata è l’avvocato Mattia Grassani, esperto in diritto sportivo: «Entro 15 giorni il Torino potrà rivolgersi al Collegio arbitrale della Lega di serie A. Due le possibili richieste: la sospensione integrale degli emolumenti che potrà accompagnarsi a una richiesta risarcitoria, oppure la risoluzione contrattuale. Dubito comunque possa concretizzarsi questa seconda ipotesi, dal momento che procurerebbe alla società un ingente danno economico. Nel primo caso, quello che immagino possa essere scelto dal Torino, la richiesta risarcitoria sarebbe parametrata alla durata dell’assenza.
Un paio di giorni portano a una richiesta che va nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro, ma se il periodo si allunga si può anche arrivare a qualche centinaio». Soldi che Maksimovic prenderà dal nuovo contratto che è prossimo a firmare. Si parla ancora di soluzioni estere, per il serbo che piace tra le altre al Chelsea, ma resta il Napoli la società più vicina a chiudere, per il difensore (pronto un quinquennale da 1,2 milioni di euro a salire che “copriranno” anche i soldi persi da Maksimovic rinunciando a due sponsorizzazioni con Adidas e Nike, pur di raggiungere Maurizio Sarri). Le ultime notizie circa la possibile intesa tra il club granata e quello azzurro - nel caso trovato a denti stretti visti i rapporti tesi tra Cairo e De Laurentiis -, parlano di 23 milioni di euro più 2 di bonus che il Napoli girerebbe cash, ai granata. Se dall’intesa si dovesse arrivare all’accordo è possibile, per quanto difficile, che anche alla voce Valdifiori qualcosa possa nuovamente muoversi. E magari in merito a Sepe, già chiesto a suo tempo al Napoli al quale era stato proposto Padelli.
IL DOPO MAKSI - Non sarebbero però né Valdifiori né Sepe a coprire la voragine che si crea nella difesa di Mihajlovic. Il quale è in sintonia con una società alla quale ora chiede un’inversione di marcia. «Se riusciremo a prendere le prime scelte bene, altrimenti andremo sulle seconde», aggiungeva sabato. Per sostituire il serbo, questo è certo, il Torino non potrà accontentarsi di un profilo alternativo. L’incasso derivato dalla cessione di Maksimovic e la cifra tecnica dell’ex Stella Rossa impongono di reperire un difensore centrale di alto livello. Nelle ultime ore al Torino è stato avvicinato Thomas Heurtaux, difensore centrale dell’Udinese in campo nella debacle contro lo Spezia in Coppa Italia. Nel nostro campionato dal 2012, Heurtaux ha disputato due ottime annate, dopo le 17 presenze della stagione di ambientamento, mentre lo scorso anno è stato penalizzato da qualche acciacco muscolare e da una tendinite al ginocchio. Se le condizioni fisiche sono tornate buone, per il Toro la soluzione Heurtaux (valore di mercato di circa 4 milioni) può essere interessante. Andrea Ranocchia dell’Inter è una suggestione (l’ingaggio che sfiora i 2 milioni complica le cose), mentre qualche sondaggio in direzione Samp per Matias Silvestre è partito da tempo. Dopo di che ci si tuffa nell’oceano delle possibilità estere, nel quale ultimamente è stato più volte avvistato Jozo Simunovic del Celtic.
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