TORINO - Difficile rassegnarsi a una verità, tremenda per chi juventino non è: Paulo Dybala non si muove da Torino. Aggiungere l’espressione “né ora né mai”, ad ogni modo, pare un filino temeraria: è impossibile perlustrare le vie del mercato scovando tutte le trappole. Ma sarà quel che sarà: al popolo bianconero, adesso, interessa sapere che l’argentino - a meno di una rottura clamorosa - rinnoverà il contratto dal 2020 di oggi al 2021 del prossimo futuro, con adeguamento dell’ingaggio dai tre milioni con bonus a quota 4,5. Come i big della rosa, a parte Gonzalo Higuain. Certo, la tentazione di salutare la compagnia a gioco lunghissimo non può essere esclusa, semplicemente perché una simile prospettiva risiede nel corso naturale delle vicende di mercato, soprattutto se sarà il diretto interessato a esprimere il desiderio di vivere un’esperienza diversa. Anche in questo senso, tuttavia, meglio chiarire: Dybala non è Paul Pogba.
«BARCELLONA? VOCI SENZA SENSO»
BARCELLONA? - Dalla Spagna, intanto, monta l’attesa in vista di un probabile assalto del Barcellona. In corso Galileo Ferraris si respira tranquillità, anche perché nel caso i cari vecchi grandi amici Beppe Marotta e Ariedo Braida sarebbero disposti a tutto pur di non farsi uno sgarbo reciproco. Magari i prossimi incroci tra i due dirigenti di Juventus e Barcellona nei classici salotti del mercato rinfocoleranno il gossip, mentre Dybala nutre pensieri stupendi, sul fronte bianconero: Torino rappresenta per lui la culla ideale per acquisire gradualmente le stimmate del top player assoluto.
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