Cina, lo Stato alza la muraglia: ecco il salary cap

La cascata di milioni piovuta su calciatori e club occidentali ha allarmato l'amministrazione generale dello sport, pronta ora a scendere in campo
Cina, lo Stato alza la muraglia: ecco il salary cap© EFE

ROMA - Il vaso di Pandora è stato scoperchiato e forse è già tardi per correre ai ripari, ma in Cina lo Stato non è certo abituato a restare fermo e a guardare, limitandosi a fare da passivo spettatore alle evoluzioni del libero mercato. Ed ecco che la cascata di milioni piovuta addosso alle stelle del calcio sudamericano ed europeo, da Carlitos Tevez passato dal Boca Juniors allo Shenhua fino a Oscar del Chelsea comprato dalla Sipg o Witsel strappato alla Juventus, ha fatto 'addrizzare le antenne' all'Amministrazione generale dello sport decisa così a porre un freno a questi investimenti folli nel mondo del calcio.

«Introdurremo un tetto salariale - ha spiegato un dirigente dell'amministratore sulle colonne del 'Financial Times' - e le spese per i cartellini saranno controllate per evitare spese irrazionali. Alcune questioni che sono emerse nell'ultimo periodo hanno generato discussioni accese e attirato l'attenzione, visti i soldi bruciati da qualche club per portare in Cina giocatori stranieri con un ingaggio esagerato. Combatteremo questi comportamenti scorretti e chi violerà il nuovo regolamento verrà severamente punito». Pronto dunque un 'salary cap' sulla falsariga di quello già vigente nella Mls statunitense, che eviti costi esagerati per i club cinesi ora intenzionati a lanciare il calcio in un territorio 'vergine' mettendoli al riparo dal rischio di fallimenti clamorosi almeno quanto sono adesso i loro investimenti.

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