La Cina corre ai ripari contro le spese folli e l'invasione straniera

La federazione e i club studiano misure per contrastare gli acquisti folli e limitare l'utilizzo di calciatori esteri
La Cina corre ai ripari contro le spese folli e l'invasione straniera© ANSA

PECHINO - La casa si inizia dal tetto: una frase che potrebbe diventare un nuovo 'proverbio cinese'. In una riunione andata in scena ieri a Wuhan, servita anche a definire il calendario del campionato 2017, la federazione della Cina e i club della Super League hanno infatti tracciato delle linee guida per limitare le spese folli nel calcio (secondo gli ultimi calcoli i club - tra acquisti, commissioni sui trasferimenti e salari - hanno speso nel 2016 un aggregato di ben 495,6 miliardi di dollari, contro i 108,4 del 2015) e l'invasione di calciatori stranieri. Il governo di Pechino sta da qualche anno puntando molto sul calcio con l'ambizioso piano di vincere una edizione della Coppa del Mondo entro il 2050. Nel frattempo però ha deciso di 'restringere i confini' del proprio campionato varando queste regole: 1) Eliminata la distinzione tra stranieri e asiatici non cinesi. Fino ad oggi era possibile schierare tre stranieri più un giocatore della confederazione asiatica extra Cina (anche gli australiani compresi in questa lista). D'ora in poi potranno scendere in campo solo tre stranieri indistintamente. 2) Per le gare di campionato sarà obbligatoria la convocazione di due calciatori cinesi Under 23, uno dei quali dovrà scendere in campo nella formazione iniziale. 3) Le formazioni, dunque, dovranno essere composte necessariamente da: almeno 7 calciatori cinesi, non più di 3 stranieri e almeno un Under 23 cinese. Altri due stranieri potranno risultare tra i 18 (ma mai più di tre in campo). 

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