1) LA ROMA SI MANGIA LE MANI
Un investimento di 25 milioni non è certo da considerarsi esiguo per un ragazzo classe 1996, ma la Juventus non si è fatta spaventare convinta di aver messo le mani su uno dei talenti più cristallini del calcio europeo. Un coraggio che non ha avuto invece la Roma l’estate passata, quando era praticamente in pole sull’attaccante allora in forza allo Sparta Praga ma si è fatta poi beffare dalla Sampdoria del presidente Ferrero e del direttore sportivo Osti che ora incassano una plusvalenza di 21 milioni. Un anno fa la valutazione di Schick era infatti di 4 milioni, considerati troppi dal club di Trigoria come ha raccontato di recente anche il suo agente Dario Canovi: «L’affare saltò per una questione economica - ha rivelato il procuratore - per la Roma 4 milioni e mezzo erano troppi. Il loro interesse era più che forte. Sono anche andato a Praga, ma purtroppo il problema era che la Roma considerava la cifra che chiedeva lo Sparta troppo alta. In più c’è da dire che visti i rapporti più che amichevoli tra Sabatini e Osti, una volta che la Roma ha saputo che c’era l’interesse della Sampdoria, non ha neanche voluto troppo pigiare sull’acceleratore».