Juventus, il doppio volto di Aurier: "bad boy" ed eroe

Sospeso al Psg per gli insulti a Blanc e Ibra e condannato a 2 mesi di carcere per resistenza alla polizia, il terzino ivoriano accostato ai bianconeri ha anche salvato la vita a un avversario
Juventus, il doppio volto di Aurier: "bad boy" ed eroe© www.imagephotoagency.it

TORINO – Nella corsa all’eredità di Dani Alves c’è anche Serge Aurier, 24enne terzino del Paris Saint-Germain e grande amico del 30enne centrocampista francese e suo compagno di squadra Blaise Matuidi (rappresentato da Mino Raiola) con cui potrebbe sbarcare a braccetto nella Juventus. I campioni d’Italia però, oltre che continuare a monitorare le altre piste (da Danilo a De Sciglio), stanno ragionando anche sul carattere del laterale ivoriano che è stato spesso – nel bene e nel male - protagonista delle cronache per le sue gesta fuori dal campo. Un personaggio sicuramente “particolare” Aurier, che a Parigi ha vissuto momenti difficili a partire dalla sospensione di un mese decisa dal club dopo che nel febbraio dello scorso anno aveva offeso con dichiarazioni omofobe attraverso un video su Periscope l’allora tecnico Blanc («È una checca, se la fa con Ibrahimovic», lo stesso Ibra accostato oggi alla Juve) e definito Sirigu come «finito» e Di Maria un «burattino».

GUAI GIUDIZIARI – Le scuse all’allenatore e ai compagni di squadra convinsero poi la società a perdonarlo, ma con la nuova stagione arrivarono altre disavventure. A settembre è stato infatti condannato a due mesi di carcere (e a una multa di 45 mila euro) per aver insultato e per aver avuto un comportamento violento nei confronti di un agente di polizia all'uscita da una discoteca (il fatto risaliva a maggio, con il verbale che lo accusava di essersi rifiutato di scendere dalla macchina quando richiesto e di aver poi cercato di colpire con una gomitata gli agenti). Un episodio costato caro a lui e alla squadra a novembre, quando le autorità britanniche – nonostante il giocatore fosse libero e aspettasse la sentenza d’appello – gli hanno negato il visto per viaggiare con la squadra impegnata nella trasferta londinese di Champions League sul campo dell’Arsenal. E un mese prima, a ottobre, aveva aggiunto alla lista delle sue “imprese” anche la discutibile esultanza dopo un assist nel match di qualificazione ai Mondiali vinto 3-1 dalla sua Costa d’Avorio contro il Mali, in cui – ripreso dalle telecamere - mimò il gesto di tagliarsi la gola scatenando un’infinità di polemiche.

DA ‘BAD BOY’ A EROE – Un “bad boy” insomma, che ha mostrato però il suo lato migliore nella stessa partita contro il Mali salvando letteralmente la vita al centrocampista Moussa Doumbia, che era crollato a terra durante le prime fasi: scene di panico in campo dove Aurier fu l'unico a non perdere freddezza e lucidità, mettendo l’avversario su un fianco per tirargli fuori la lingua e liberargli le vie respiratorie evitandone così il soffocamento. E se Dani Alves nella sua stagione in bianconero ha confermato di essere un personaggio anche fuori dal campo - tra social, video musicali e scherzi ai compagni - il terzino del Psg, nel bene e nel male, non sembra essere da meno.

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