© LaPresseTORINO - Tutto cambia. Una regola di vita che ha tempi strettissimi se applicata al mercato. Si prenda il caso di Acquah. Il centrocampista granata è stato a mezzo passo da lasciare il Torino con direzione Birmingham, salvo poi essere (quasi) tolto dal mercato con annesse ipotesi di rinnovo e adeguamento del contratto (Acquah ha un contratto da 500 mila euro più bonus fino al 2019) tra la vigilia della sfida contro il Sassuolo e lunedì. Le probabilità che il centrocampista rimanga a disposizione di Mihajlovic sono alte. «Ho chiesto alla società di non vendere Acquah», stabiliva il tecnico serbo il giorno prima di affrontare i neroverdi. Un frase che non lascia spazio a interpretazioni, tanto più che arriva da un allenatore alle volte ruvido, ma non ruffiano. Trattandosi tuttavia di mercato, materia paracula per eccellenza, anche la posizione di Mihajlovic va pesata. Infatti ieri, attorno al ghanese, il quadro si è nuovamente modificato.
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LA MEDIANA - La possibilità che Acquah resti al Toro rimane la più gettonata, ma non per questo il Toro sarebbe insensibile di fronte a una nuova offerta molto importante del Birmingham, di nuovo attivo sul fronte ghanese. Davanti a una eventuale proposta da 10 o più milioni, viene difficile immaginare che la società granata possa alzare un muro su Acquah, per quanto apprezzato. Allo stesso modo non è escluso che il Toro, incassati i soldi dagli inglesi, non decida di aumentare l’offerta al Bologna per Donsah (i rossoblù hanno rifiutato 6 milioni). Al netto della questione Acquah, dopo le partenze di Benassi e Lukic e considerata quella attesa di Gustafson (sullo svedese è piombata la Pro Vercelli), a fronte dell’arrivo del solo Rincon è comunque lecito attendersi un innesto, per la mediana.