Milan, Gattuso: «Mercato, non rivoluzione»

Il tecnico dopo il rinnovo: «Dopo rinnovo sento più pressione,ora non molliamo di una virgola»
Milan, Gattuso: «Mercato, non rivoluzione»© Marco Canoniero

CARNAGO (VARESE) - Con il nuovo contratto di tre anni, Rino Gattuso ha un orizzonte più lungo, si dice "più incazzoso, con più voglia" e sente "più pressione addosso". Sfumato il ritorno in Champions, ha davanti otto partite di campionato e la finale di coppa Italia per qualificarsi in Europa League e vincere il suo primo titolo, nonché per pensare a come rinforzare la squadra con un budget decisamente inferiore rispetto all'estate scorsa. "Nel calcio basta poco, perdi qualche partita e ti ritrovi fuori da Milanello con la borsa in mano - ragiona l'allenatore rossonero che giovedì ha firmato un triennale con ingaggio aumentato da 120 mila euro a 2 milioni -. C'è ancora più pressione di prima. Sento che si comincia a parlare di mercato ma ora i 25 giocatori che ho sono i migliori. Sta alla società fare qualcosa per migliorare la squadra, ma non ci si aspetti una rivoluzione. Abbiamo una buona base". Fra le incertezze societarie e l'imminente esame davanti alla Uefa, bisogna prepararsi a un mercato senza fuochi d'artificio. Il ds Massimiliano Mirabelli si è già assicurato due parametri zero, il difensore Strinic e Reina, candidato a prendere in porta il posto di Donnarumma, assieme a Suso uno dei due pezzi pregiati che possono essere ceduti per fare cassa. "Suso sta giocando da leader, facendo un lavoro incredibile a livello di chilometri ad alta intensità. Tecnicamente può fare di più ma ci sta dando equilibrio, come gli ho mostrato confrontando i dati delle prima partite dell'anno con quelli delle ultime - ha raccontato Gattuso -. Anche Donnarumma può fare molto di più, sicuramente ci ha abituato tutti bene. Al di là di qualche errore su impostazione, come i 4-5 commessi nel derby, da parte di tutti c'è stima e fiducia. In questo momento nessuno dei due mi preoccupa". A questo Milan di sicuro mancano esperienza e gol, come è emerso nei momenti cruciali del campionato e nella doppia sfida di Europa League con l'Arsenal. "Chi arriverà - ha chiarito Gattuso - deve saper giocare a calcio, con la sola personalità non ci facciamo nulla". Il finale di stagione servirà anche per provare a capitalizzare l'investimento su André Silva e non sarebbe sorprendente vederlo sempre titolare da qui a maggio. Intanto Gattuso è preoccupato dall'ostacolo Sassuolo. "Finché la matematica non ci condanna pensiamo alla Champions ma dobbiamo consolidare il posto in Europa League, non bisogna mollare di una virgola - ha chiarito alla vigilia della sfida di San Siro -. Dobbiamo stare attenti al Sassuolo: fa poche cose ma bene, verticalizza sistematicamente e noi non diamo il massimo quando gli avversari ci fanno allungare"

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