Conte: «Futuro? Non tocca a me giudicare il momento del Chelsea»

Il tecnico italiano: «Convivo con le voci di mercato da inizio stagione. Non ci faccio caso perché penso soltanto a lavorare nel miglior modo possibile»
Conte: «Futuro? Non tocca a me giudicare il momento del Chelsea»© Getty Images

TORINO - Antonio Conte passa la palla alla società. Ultima di campionato per il Chelsea, che avrebbe bisogno di un miracolo per centrare la qualificazione in Champions - serve una vittoria col Newcastle e la contemporanea sconfitta del Liverpool col Brighton -, poi ci sarà da preparare la finale di FA Cup e quindi si tireranno le somme col futuro del tecnico salentino che continua a essere dato in bilico. «Convivo con i rumours da inizio stagione, non ci faccio caso perché il mio unico pensiero è fare il mio lavoro nel miglior modo possibile e lavorare duro con i miei giocatori. Abbiamo lavorato sodo in questi due anni per costruire qualcosa, una base, ma sono l'ultima persona che può giudicare il momento del club. Il mio compito è fare il mio lavoro nel miglior modo possibile, toccherà ad altri giudicare e valutare la posizione del Chelsea nel panorama calcistico», taglia corto Conte. 

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«Meglio un posto in Champions o vincere la FA Cup? Dobbiamo raggiungere entrambi gli obiettivi e non sarà facile. Soprattutto in Premier non dipende da noi ma cerchiamo di fare 3 punti contro il Newcastle e speriamo bene, poi penseremo alla Coppa». Ma non prendere parte alla prossima Champions non deve essere vissuto come un dramma. «Non mi piace parlare di sfortuna ma se andiamo a vedere le partite in casa con West Ham e Huddersfield abbiamo perso 4 punti e questo lo paghi. In un campionato così forte c'è la possibilità di restare fuori dalla Champions, ci sono 6 top team che lottano per un posto in Champions, può succedere di non qualificarsi ed è successo già due anni quando il Chelsea ha chiuso decimo, senza fare né la finale di FA Cup né la semifinale e fuori agli ottavi di Champions».

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Non giocare la Champions, secondo Conte, non comprometterà inoltre a livello di mercato le chance dei Blues di rafforzarsi per competere per il titolo nella prossima stagione visto che «dopo il decimo posto abbiamo vinto la Premier. È stato difficile ma abbiamo lavorato duro e abbiamo vinto. Di sicuro è meglio ripartire da un quinto posto che da un decimo». Le difficoltà incontrare quest'anno non hanno comunque intaccato l'idea che Conte si è fatto del torneo inglese. «Penso che la Premier sia un grande campionato, il più duro al mondo, e competere qui contro così tanti club forti è sempre una grande occasione. Sono molto contento di questi due anni, poi bisogna sempre imparare per cercare di migliorarsi».

in collaborazione con Italpress

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TORINO - Antonio Conte passa la palla alla società. Ultima di campionato per il Chelsea, che avrebbe bisogno di un miracolo per centrare la qualificazione in Champions - serve una vittoria col Newcastle e la contemporanea sconfitta del Liverpool col Brighton -, poi ci sarà da preparare la finale di FA Cup e quindi si tireranno le somme col futuro del tecnico salentino che continua a essere dato in bilico. «Convivo con i rumours da inizio stagione, non ci faccio caso perché il mio unico pensiero è fare il mio lavoro nel miglior modo possibile e lavorare duro con i miei giocatori. Abbiamo lavorato sodo in questi due anni per costruire qualcosa, una base, ma sono l'ultima persona che può giudicare il momento del club. Il mio compito è fare il mio lavoro nel miglior modo possibile, toccherà ad altri giudicare e valutare la posizione del Chelsea nel panorama calcistico», taglia corto Conte. 

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