Juventus, la sorella di Buffon: «Gigi non ha gli occhi di chi vuole smettere»

In attesa che il portiere annunci l'addio a bianconero e il suo futuro giovedì in conferenza stampa, Veronica racconta il campione e l'uomo
Juventus, la sorella di Buffon: «Gigi non ha gli occhi di chi vuole smettere»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Nella vetrina dell’hotel di famiglia, a Ronchi - provincia di Massa -, sono esposti i trofei e le maglie più importanti di Gigi Buffon, a partire da quella dell’esordio col Parma. Veronica, una delle due sorelle del portiere juventino (l’altra si chiama Guendalina), non ha ancora fatto spazio per l’ultima divisa, quella che SuperGigi indosserà nella partita in programma sabato pomeriggio contro il Verona. «Non ci ho ancora pensato, perché sinceramente più lo vedo in campo e meno mi sembra un giocatore sul viale del tramonto. Io ero una pallavolista, ho giocato in serie A e in Nazionale, e ho smesso abbastanza giovane, a 27 anni, perché non avevo più nulla da dare, mi sentivo sgonfia e sentivo l’esigenza di farmi una famiglia. Avevo mille motivi per voler smettere, invece mi chiedo quale sia la ragione per cui debba farlo Gigi. Perché ha 40 anni, e allora? Parliamo del portiere protagonista del settimo scudetto consecutivo vinto dalla Juventus e della quarta Coppa Italia. E in Champions League, al Bernabeu, aveva fatto una prestazione fantastica. Gigi è un patrimonio dell’Unesco e fidatevi di me che ho praticato sport ad alto livello: a San Siro all’86’ vinci grazie agli uomini, non ai campioni. Per carità, io sono sua sorella, gli voglio un gran bene e sono di parte: però davvero non mi sembra l’ora dell’addio. Gli occhi di Gigi non mi trasmettono la sensazione che voglia smettere».

Buffon svela il suo futuro: giovedì la conferenza stampa

E lo dice mai a suo fratello?
«Gliel’ho detto tante volte, ma Gigi è un buono, la mette sul ridere e mi risponde quasi sempre: “Forse è meglio così”. Da sorella, e da ex sportiva, mi sarei voluto sentire dire “Smetto perché non ne ho più”. Ma non è così».

Potrebbe esserci una sorpresa?
«Non lo vedo in America o in Cina, Gigi è uno che ha sempre giocato per raggiungere degli obiettivi, per vincere».

Avete in mente qualcosa di speciale?
«Noi Buffon siamo come Gigi, gente da ultimo minuto e da festa improvvisata. Per mio fratello non penso a un addio stile Totti, anzi: mi immagino qualcosa di sobrio».

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Dopo lo sfogo del Bernabeu ha detto qualcosa a suo fratello?
«No, perché se uno è stato sportivo e nelle vene ha il sangue e non l’acqua minerale comprende lo stato d’animo di un giocatore che al 93’, e in quel modo, ha visto sfuggire il sogno Champions League. Come ha detto Giampaolo: quelli che hanno criticato Gigi sono ragionieri».

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