Torino, da Avelar a Carlao: quei casi spinosi

La situazione dei prestiti in casa granata: di ritorno c’è anche Ajeti
Torino, da Avelar a Carlao: quei casi spinosi© LaPresse

TORINO - I prestiti dei giovani, nella maggior parte dei casi, sono salutari. Perché così i ragazzi possono esprimersi con maggior continuità rispetto a come farebbero alla casa madre. Ma il Toro, nel mare magnum dei giocatori che sono andati a vivere esperienze altrove, deve anche fare i conti con tre casi particolarmente spinosi. Tre casi che hanno un nome e un cognome: Danilo Avelar, Carlao e Arlind Ajeti. Loro, ad inizio stagione, sono andati via per dare seguito alla necessità palesata da Mihajlovic di sfoltire la rosa. La stessa esigenza potrebbe ben presto riguardare anche Mazzarri, che però si riserva ancora qualche giorno per decidere. Anche perché, le tre situazioni, hanno sfaccettature tutte diverse. Il primo caso è quello di Avelar, che dopo due anni vissuti praticamente in infermeria a Torino, si è ritagliato delle piccole soddisfazioni nelle file dell'Amiens. Tante apparizioni in campionato, un gol splendido in semi-rovesciata contro il Montpellier e parecchi segnali positivi offerti in Ligue 1. Ma il club francese non sembra comunque intenzionato a riscattarlo. E così il Toro si ritroverà ad avere un giocatore in rosa sotto contratto fino a giugno 2019. Non è escluso che Mazzarri lo voglia vedere a Bormio, ma Avelar ha comunque mercato. Soprattutto in Brasile, visto che il Corinthians sarebbe pronto a tesserarlo dopo aver già tentato di affondare il colpo a gennaio. La seconda pedina che tornerà alla base è Carlao, vero e proprio oggetto misterioso della scorsa annata. Il Toro lo prese a gennaio 2017 dall'Apoel Nicosia, salvo poi impiegarlo col contagocce. Da Torino ha ripreso un volo andata e ritorno per Cipro e adesso si appresta a compiere il percorso inverso. Ha estimatori in Brasile, la sua patria, ma ha ancora un anno di contratto. E sembra alquanto improbabile vederlo ancora all'opera in granata, anche sotto la guida di Mazzarri, che passerà ben presto la patata bollente nelle mani di Petrachi. Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda di Avelar e Carlao c'è il terzo incomodo Ajeti, che a Crotone ha giocato parecchio con Nicola, ma un po' meno con Zenga. Anche lui si accoda al clan dei giocatori in scadenza a giugno 2019. E anche lui ha già le valigie pronte per trovare un'altra sistemazione. L'albanese, però, ha la carta d'identità che lo mette nelle condizioni di avere un punto a suo favore: è un classe '93, che ha ancora un po' di mercato in Italia (piace al Palermo) e anche all'estero (in passato lo ha seguito il Friburgo). Il Toro, cedendolo, potrebbe addirittura scongiurare il rischio della minusvalenza, dopo averlo preso per un milione e mezzo di euro dal Frosinone nell'estate del 2016.

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