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TORINO - «Prima o poi Zidane tornerà a Torino». Lo pensa - e lo dice - Angelino, storico ristoratore torinese che di Zizou è amicissimo dai tempi in cui il francese si presentava tutte le sere nel suo locale in riva al Po a mangiare. E non sarà soltanto di passaggio, per visitare il centro sportivo che ha fondato a Borgaro Torinese. Il ritorno di cui si parla sarebbe in pianta stabile per sedersi sulla panchina della Juventus quando si chiuderà l’era di Massimiliano Allegri e se l’allenatore francese fosse ancora libero da impegni.
A Torino Zidane è rimasto profondamente legato, a dispetto di quello che si disse quando lasciò, nel 2001, la Juventus dopo cinque stagioni. “E’ la moglie Veronique che lo ha spinto a trasferirsi in Spagna, paese che ha dato i natali ai suoi genitori”. Nella capitale sabauda il francese si sentiva libero di essere una persona normale. E si comportava da persona normale: gli allenamenti al Comunale, la saletta sempre pronta da Angelino, la casa, le partite al Delle Alpi. Nessun vizio, nessun eccesso, nessuna uscita serale per un cinema o una festa. «Di Torino gli piaceva la tranquillità» dice lo chef Mauro, figlio di Angelino. Tanto che alle 21 - ha raccontato - il francese «era già in pigiama».
TORINO - «Prima o poi Zidane tornerà a Torino». Lo pensa - e lo dice - Angelino, storico ristoratore torinese che di Zizou è amicissimo dai tempi in cui il francese si presentava tutte le sere nel suo locale in riva al Po a mangiare. E non sarà soltanto di passaggio, per visitare il centro sportivo che ha fondato a Borgaro Torinese. Il ritorno di cui si parla sarebbe in pianta stabile per sedersi sulla panchina della Juventus quando si chiuderà l’era di Massimiliano Allegri e se l’allenatore francese fosse ancora libero da impegni.