Juventus, ecco chi è Golovin: uomo ovunque e dribblomane

Il russo del Cska è una mezzala di tecnica e gamba, ma può giocare anche da trequartista. Carrera: «Sembra di rivedere Nedved»
Juventus, ecco chi è Golovin: uomo ovunque e dribblomane© AFPS

TORINO - I dribbling di Douglas Costa hanno dato la spinta decisiva alla Juventus nella conquista del settimo scudetto consecutivo. Aleksandr Golovin, oltre che più giovane del brasiliano (ha 22 anni), ha caratteristiche diverse (è una mezzala e non un’ala pura), ma come l’ex Bayern Monaco eccelle negli uno contro uno. Qualche dato? Il russo del Cska Mosca, come emerge dalla telemetria di Wyscout, viaggia a una media di 7 dribbling a partita (Douglas Costa è a quota 10.1) e nell’ultima stagione si è dimostrato spesso decisivo con il suo mix di finte, sterzate e strappi. Nel campionato russo Golovin ha chiuso al secondo posto nella graduatoria dei dribbling riusciti (88%) - meglio di lui soltanto Andreas Granqvist del Krasnodar - e da questo punto di vista ha ben figurato anche in Europa League dove ha chiuso ottavo.

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TUTTOCAMPISTA - Il gioiello del Cska è un centrocampista moderno che unisce alla tecnica una “gamba” eccellente: è bravo a inserirsi, ma è abile pure nei ripiegamenti. Destro naturale, viene impiegato indifferentemente sul centro-destra come sul centro-sinistra. Alla pulizia nei passaggi (83% di precisione) abbina importanti capacità di rifinitura (47% la sua percentuale di precisione nei passaggi smarcanti): ha confezionato 6 assist nel 2017-18. Come si nota dal campetto di sotto, grazie al suo dinamismo si muove per tutto il fronte offensivo. Golovin nasce regista/ trequartista, ma negli ultimi tempi sta evolvendo in una mezzala di alto livello grazie a un cambio di passo notevole con la palla attaccata ai piedi. Chi lo conosce bene assicura che, per i mezzi che possiede, probabilmente il 22enne russo potrebbe segnare di più delle 7 reti realizzate tra campionato (5) e Europa League (2).

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Il mondo comincerà a conoscerlo bene nei prossimi giorni, quando aprirà il Mondiale con la sua Russia, ma per molti l’obiettivo della Juventus Aleksandr Golovin è già una certezza. Fabio Capello, Massimo Carrera e Mircea Lucescu hanno incrociato il 22enne gioiello del Cska Mosca in momenti e situazioni diverse, però nessuno dei tre allenatori è stupito dell’interesse bianconero e di quello di altre big europee (Arsenal, Chelsea e Monaco su tutte). Il motivo è semplice: «Parliamo un centrocampista giovane di qualità, forse il migliore talento dell’est Europa».

DON FABIO - Fabio Capello dribbla i paragoni, ma è stato uno dei primi a intravedere la classe di Golovin. Nel 2015, quando ancora era ct della Russia, non si fece problemi a convocare e far esordire quello che allora era un ragazzo poco più che maggiorenne che si alternava tra le giovanili del Cska Mosca e la prima squadra: «Se l’ho fatto esordire a 18 anni - racconta - non è un caso. Avevo intravisto in Golovin qualità importanti e decisi di convocarlo per testarlo a un livello più alto. Il tempo mi sta dando ragione, l’ho rivisto di recente e sta mantenendo le aspettative. E’ una mezzala dotata di fantasia, tecnica ed è pure bravo a calciare le punizioni». Vedere per credere: cercate su youtube il calcio piazzato con cui il russo ha freddato il portiere dell’Arsenal Petr Cech.

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LEADER MASSIMO - Massimo Carrera, da due anni protagonista in Russia alla guida dello Spartak Mosca (lo scorso anno ha vinto il campionato), non ha mai allenato Golovin ma lo avrebbe fatto volentieri: «Mi sono accorto di lui - aggiunge l’ex juventino - al primo anno a Mosca, ci fece diventare matti in più occasioni. E’ un giocatore che mi sarebbe piaciuto comprare per il mio Spartak, però in realtà non ne abbiamo mai nemmeno parlato. Impossibile, è troppo forte la rivalità con il Cska Mosca: diciamo che a noi non lo avrebbero mai dato». Il sogno di Carrera è destinato a restare tale: «Di sicuro non mi stupisce che la Juventus segua Golovin: seppur 22enne, da diversi anni è protagonista in prima squadra. Non credo che faticherebbe ad ambientarsi in serie A. Penso sia più complicato per un italiano adattarsi al clima russo piuttosto che il contrario. A certi livelli, e qui parliamo di un Nazionale che gioca in un club che disputa le Coppe europee, il calcio è universale. Golovin è il prototipo del centrocampista moderno: è una mezzala tecnica e di gamba, ma a volte viene utilizzato anche in posizione più avanzata. E’ un potenziale top player. Paragoni? Sono sempre complicati... Ma a pensarci bene, a me sembra abbia qualcosa di Pavel Nedved».

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MAESTRO MIRCEA - Accostamento pesante, quello all’ex pallone d’Oro juventino, ma tutt’altro che campato in aria anche per il guru rumeno Mircea Lucescu. «Ci può stare, qualcosina di Nedved lo ha per davvero». L’ex allenatore di Inter e Brescia, ora ct della Turchia ha incrociato Golovin sui campi russi durante la stagione alla guida dello Zenit San Pietroburgo (2016-17) e lo scorso 5 giugno lo ha rivisto nel test tra la Russia e la sua Nazionale: «Golovin? Numero 17 della Russia, l’ho affrontato la scorsa settimana. Gran bel giocatore, moderno, tecnico, bravo a dribblare: è il miglior diamante russo del momento». Lucescu di talenti se ne intende come pochi, basta pensare ai vari Douglas Costa, Fred, Fernandinho... tutti scovati in Brasile giovanissimi e lanciati a livelli top negli anni allo Shakhtar Donetsk: «Golovin, oltre che tecnico, possiede importanti capacità fisiche: ama attaccare gli spazi e ha un cambio di passo e di direzione incredibile palla al piede. E’ davvero imprevedibile e fastidioso per gli avversari».

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TORINO - I dribbling di Douglas Costa hanno dato la spinta decisiva alla Juventus nella conquista del settimo scudetto consecutivo. Aleksandr Golovin, oltre che più giovane del brasiliano (ha 22 anni), ha caratteristiche diverse (è una mezzala e non un’ala pura), ma come l’ex Bayern Monaco eccelle negli uno contro uno. Qualche dato? Il russo del Cska Mosca, come emerge dalla telemetria di Wyscout, viaggia a una media di 7 dribbling a partita (Douglas Costa è a quota 10.1) e nell’ultima stagione si è dimostrato spesso decisivo con il suo mix di finte, sterzate e strappi. Nel campionato russo Golovin ha chiuso al secondo posto nella graduatoria dei dribbling riusciti (88%) - meglio di lui soltanto Andreas Granqvist del Krasnodar - e da questo punto di vista ha ben figurato anche in Europa League dove ha chiuso ottavo.

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