© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo LiveraniTORINO - Parte da Dani Alves e passa per l’utilizzo di Juan Cuadrado da terzino, la decisione dei dirigenti bianconeri di portare Joao Cancelo alla Juventus. Una scelta che, come l’ingaggio del brasiliano due anni fa e l’esperimento che ha coinvolto il colombiano nella scorsa stagione (e che può comunque proseguire nella prossima) affonda le radici nel nucleo del pensiero calcistico di Massimiliano Allegri: la tecnica. La tecnica quale valore primario del calcio, da ricercare in tutti i ruoli, terzini compresi.
FONTE DI GIOCO - Salutato lo svincolato Lichtsteiner, Marotta e Paratici hanno puntato così su uno dei terzini destri tecnicamente migliori dell’ultima Serie A per sostituirlo e avere in quella posizione due giocatori di alto livello, con il portoghese e Mattia De Sciglio. Una stima di vecchia data, quella bianconera per Cancelo, che già la scorsa estate era nel mirino bianconero. Gli incastri del mercato avevano poi portato la Juventus a defilarsi, permettendo all’Inter di inserirsi e prendere il portoghese dal Valencia in prestito con diritto di riscatto fissato a 39 milioni. L’attenzione bianconera però non si è mai abbassata, anzi: vederlo all’opera in Italia ha rafforzato in Marotta, Paratici e Allegri l’idea che si tratti di un giocatore da Juventus e così il mancato riscatto da parte dell’Inter ha fatto scattare l’operazione, di cui parliamo a parte.
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