Torino, con Peres pace fatta: oggi il sì? Ottimismo Verissimo

L'ex granata riapre la trattativa al telefono. Dal difensore l'ok a Petrarchi, ora tocca al Santos
Torino, con Peres pace fatta: oggi il sì? Ottimismo Verissimo© www.imagephotoagency.it

TORINO - I dribbling sono il pane di Bruno Peres. Poi c’è anche il salame, però: i tiri a sorpresa. E allora chissà oggi cosa sfornerà il brasiliano, impastando la farina e affettando i salumi: se l’ennesimo slalom tra i paletti dei soldi offerti dal Torino o per l’appunto un tiro a effetto, ma destinato una buona volta ad apporre la parola fine a questa telenovela tipicamente sudamericana. Mai così tanto arzigogolata come quella di Verissimo, però. Quella odierna può rivelarsi una giornata fondamentale per il buon esito di entrambe le trattative. Si attendono due risposte dal Brasile. E da due persone che indossano il medesimo cognome: Bruno Peres, per l’appunto, e José Carlos Peres, il presidente de Santos. Lo scenario, a ieri sera, era ancora ambiguo, anche se mostrava gli ulteriori passi in avanti compiuti dal Torino sulla strada di una doppia fumata bianca. Cominciamo dall’esterno, tanto più dopo la giornata burrascosa attraversata lunedì e narrata sul giornale di ieri mattina. Eravamo rimasti alle liti tra il Torino e il tornante. I vertici del club granata erano a dir poco indispettiti dalle continue pretese di Bruno, quanto all’ingaggio. Ieri, tuttavia, la frattura è stata ricomposta. Il giocatore e il suo agente hanno riallacciato i rapporti con il Toro: potere di una telefonata distensiva, collegata all’ultimo scambio di mail tra le parti, con annessa la proposta granata migliorata nello scorso week-end (1,5 milioni netti di ingaggio, più bonus fino a 300 mila euro). Peres ha sempre invocato uno stipendio più alto, finora. Ieri, però, la nuova apertura del brasiliano, frutto anche del lavoro di mediazione del suo procuratore. I vertici del Torino hanno accolto positivamente la mossa di Peres, anche perché Bruno è l’obiettivo principale per la fascia destra: e oltre al gioco delle parti, anche la realpolitik ha sempre un gran peso, in vicende come queste.

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