© LaPresseTORINO - Grande e gradita novità al Toro. Edera: 2023. La notizia, seppur in qualche modo attesa e preannunciata da Tuttosport nei giorni scorsi, farà piacere a tutti i tifosi che stanno ancora aspettando segnali confortanti dal mercato, è che il talento sarà un patrimonio granata (almeno) per i prossimi cinque anni, prolungando l’accordo già in essere fino al 2021. Non a caso in questi giorni il ragazzo, reduce da vacanze esotiche tra gli Stati Uniti e la Polinesia, è stato a Torino nonostante manchino ancora due settimane al raduno e si è allenato al Filadelfia con grande anticipo rispetto al rientro dei compagni, cosa che ha tenuto a far sapere urbi et orbi con tanto di foto pubblicate sui social: aveva da espletare cose molto importanti. Insomma: il progetto è chiaro ed è stato portato avanti dallo stesso presidente Cairo che non perde mai occasione di parlar bene del ragazzo, già capace di conquistare Mihajlovic in pochi giorni dello scorso ritiro precampionato; il tecnico serbo stoppò le trattative per un suo prestito. Cairo peraltro ama toccare a ogni pié sospinto il tasto del vivaio, non solo per rivendicarne i recenti successi (su tutti, la Coppa Italia Primavera e il trionfo dell’Under 17 al Torneo Arco di Trento) che stanno lanciando nuovi segnali di un ritorno al passato per entrare nel futuro, ma anche per ribadire l’obiettivo prioritario di promuovere in prima squadra il maggior numero possibile di prodotti del settore giovanile. L’obiettivo è chiaro: tornare, sotto questo aspetto, il Toro di una volta, rifacendo quello che oggi per esempio fa alla grande l’Atalanta, e come ai tempi d’oro faceva il grande Ajax.