© www.imagephotoagency.itTORINO - Quanto si era ipotizzato alla vigilia del Mondiale, si sta verificando giorno dopo giorno nel cammino del torneo: un giocatore si mette in evidenza, automaticamente sale la quotazione. Nel 2014 era toccato a James Rodriguez, arrivato in Brasile come buon elemento del Monaco e della Colombia e trasformatosi, tra ottime prestazioni e gol, in un crack da mercato: il Real Madrid spese 80 milioni di euro per averlo. Con le dovute proporzioni, è quanto sta capitando ad Aleksandr Golovin. Il centrocampista si era affacciato sul torneo come un talento di prospettiva, lanciato dalle buone prestazioni con il Cska Mosca e dalla splendida punizione che aveva offerto in Europa League in casa dell’Arsenal. Il debutto al Mondiale, contro la tutt’altro che irresistibile Arabia Saudita, è stato comunque scintillante: due assist e una punizione fotocopia nel finale per regalarsi un gol. Sono poi seguiti un’altra maglia da titolare contro l’Egitto e un turno di riposo contro l’Uruguay, a qualificazione ormai avvenuta.