Milinkovic in saldo, ora Lotito medita di cederlo a gennaio

Il centrocampista aveva appena rinnovato con la Lazio fino al 2023, ma la sua permanenza in biancoceleste appare difficile
Milinkovic in saldo, ora Lotito medita di cederlo a gennaio© www.imagephotoagency.it

ROMA - Se volete ‘salvare’ il Sergente ora si può, anche da subito. Sergej Milinkovic-Savic non è ufficialmente sul mercato ma dopo quasi un girone d’andata giocato con la prima marcia innestata è chiaro anche alla Lazio che è meglio monetizzare subito dal suo cartellino con una cessione che non tenerselo fino a giugno. Claudio Lotito deve aver cambiato strategia negli ultimi mesi, da quando sbandierava ai quattro venti che aveva rifiutato 150 milioni e che (parliamo del 22 ottobre scorso) «per venderlo ora ne servono 170». Primo caso di giocatore che meno rende in campo e più si rivaluta. Al di la dei giochi di parole che nel mercato contano, ma fino a un certo punto, la linea della società ultimamente è cambiata. E la Juventus potrebbe pensarci su, visto che il talento serbo è nel mirino del club bianconero e nei radar di Max Allegri già da due anni. A far cambiare il vento sono stati gli stessi tifosi, o meglio quelli più radicali, che un paio di settimane fa dopo Lazio-Sampdoria hanno contestao il giocatore con uno striscione e mandato un messaggio forte e chiaro alla società. Il senso se devi giocare controvoglia meglio che ti levi di mezzo. Un atteggiamento che in qualche modo svincola la società biancoceleste dall’obbligo morale di tenere il serbo per dimostrare la volontà ferrea di andare oltre quel punto dello scorso anno e conquistare la Champions League persa all’ultima giornata con l’Inter. Chiaro, se Lotito deciderà di vendere Milinkovic subito (e non a giugno, come si poteva pensare fino a poco tempo fa) non sarà una svendita. Anzi, costerebbe assai caro per chi vorrebbe portarlo al suo capezzale. Ma di certo, dopo 16 giornate giocate ben al di sotto dei suoi standard, il patron biancoceleste non potrà certo chiedere più di 100 milioni. Molto dipenderà anche dal tipo di conguaglio che si proporrà al vulcanico patron laziale, considerando che Lotito accetta solo soldi e non ama le contropartite tecniche. Insomma, chi pensava che il prolungamento di contratto a 3 milioni netti più bonus fino al 2023 fosse una garanzia per blindare il futuro dell’ex Genk in biancoceleste, si sbagliava di grosso. Già da gennaio potrebbe rinnovarsi il tormentone. La Juve resta alla finestra e vigila, considerando che sul serbo potrebbe nascere il primo derby con l’ex direttore Beppe Marotta, da sempre grande estimatore di Milinkovic-Savic. Più defilate restano il Milan (per ovvie questioni legate al FairPlay Uefa) e le big europee, su tutte Atletico Madrid e Psg.

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