Calciomercato, obiettivi e trattative delle squadre di Serie A

Gennaio, è ora di tornare. Gabbiadini, Sansone, Muriel, Kovacic e Ogbonna pensano al rientro: quanta nostalgia della Serie A. Juventus, subito Todibo poi pressing sui big per il 2019-20
Calciomercato, obiettivi e trattative delle squadre di Serie A© AFPS

TORINO - C’era, va ricordato, anche una “ratio” tecnica alla base della decisione di limitare il mercato invernale al 18 gennaio: evitare che le trattative si sovrapponessero al calcio giocato con conseguenti “malmostosità” tra i giocatori più attenti al display del telefonino che alle indicazioni degli allenatori. E’ innegabile, però, che la mancata armonizzazione del calendario di mercato internazionale, con le altre Leghe “aperte”, avrebbe determinato scompensi. Così come è comprensibile che ai club medio piccoli possa servire più tempo per chiudere le trattative e per convincere questo o quel calciatore ad accettare di mettersi in gioco in una sfida salvezza. Senza trascurare il retropensiero di chi insuffla il sospetto che aver procrastinato la chiusura non sia altro, in molti casi, che un escamotage grazie al quale risparmiare un mese di stipendio, anche in conside razione del fatto che il nuovo calendario, ridisegnato dal “boxing day all’italiana”, mette in programma solo due gare a gennaio. Malignità, ci mancherebbe... Sia come sia, si è tornati alla tradizione della chiusura al 31 gennaio.

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In ogni caso, al di là delle interpretazioni, le manovre sono già in corso e mettono in luce una tendenza interessante: quella di puntare sui “calciatori di ritorno”. Che, si capisce, conoscono già il campionato e l’ambiente così da non avere bisogno di tempi troppo lunghi: non c’è tempo da sprecare per chi deve conquistare la salvezza o correre per un posto in Europa. Non è un caso, infatti, che la prima sfida di gennaio si stia srotolando intorno a Luis Muriel, il colombiano del Siviglia con un passato tra Lecce, Udinese e Sampdoria. Lui avrebbe speso più di una parola con la Fiorentina, ma il Milan prova la manovra di aggiramento. E anche Manolo Gabbiadini potrebbe presto tornare a misurarsi in Serie A: nel Southampton c’è traffico in attacco e allora la Fiorentina sta ragionando per un prestito. Il Bologna segue la vicenda per provare a inserirsi casomai ci fosse qualche intoppo. Ecco, il Bologna: gli emiliani non vivono giornate serene, tra difficoltà di classifica e contestazioni tifose, ma il ds Bigon ha in animo una corposa rivoluzione di mercato e, guarda un po’, quasi tutti gli obiettivi sono elementi con un passato (e un presente, come Soriano) in Italia: da Sansone, ormai raggiunto l’accordo con il Villarreal) a Sturaro (l’ex bianconero è allo Sporting Lisbona). Servono anche peso ed esperienza in difesa e così l’obiettivo di prestigio è Angelo Ogbonna: uno che è passato tra Torino e Juventus, ha vestito l’azzurro e ora sgomita in Premier League nel West Ham.

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Ma mica è finita qui: il Genoa, per esempio, ha ormai definito il ritorno di Barreca (ex Torino) dal Monaco per affidargli la fascia sinistra. E la Spal ha richiamato Emiliano Viviano, ben felice di lasciare lo Sporting Lisbona per difendere la porta dei ferraresi. Poi ci sono i “grossi calibri”, magari con vista giugno. Perché l’Inter, per esempio, sta valutando la possibilità di riportare in nerazzurro Kovacic, mai definitivamente inseritosi nelle dinamiche del Real Madrid. Quanto al Milan, i rossoneri non smettono di valutare cause ed effetti di uno scambio tra Higuain e Morata: magari non subito, perché gennaio serve anche per porre le basi della trattative estive. E’ chiaro, insomma, come stiano convergendo interessi comuni: quello dei club a cui serve gente “pronta” per il girone di ritorno e quello dei calciatori che coltivano la nostalgia della Serie A. Se, poi, non sono “calciatori di ritorno” dall’estero è comunque meglio che sappiano già cosa ci si aspetta da loro. Il Cagliari, per dire, vuole regalare a Maran quel Birsa che il tecnico ha lungamente ammaestrato negli anni al Chievo: allo sloveno non sarebbe necessario spiegare altro che la logistica di spogliatoi e centro di allenamento perché sui movimenti che pretende il tecnico tutto è già ampiamente conosciuto. Si risparmia tempo, come con Paloschi, che pure ritroverebbe un Chievo assai cambiato ma le cui dinamiche, soprattutto ora che c’è in panchina Mimmo Di Carlo, sono simili: la chiusura di un cerchio, il 31 gennaio alle ore 20.

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SI PARTE IL 3 GENNAIO, STOP IL 31 ALLE ORE 20 - in pieno svolgimento, ma i nuovi contratti di Serie A e Serie B potranno essere depositati in Lega a partire da giovedì 3 gennaio. La data di chiusura della sessione invernale era stata fissata dal commissario Fabbricini al 18 gennaio, il giorno prima della ripresa del campionato, ma molti club medio piccoli della Lega di A hanno chiesto di prorogarlo alla tradizionale data del 31 gennaio anche per uniformarsi alle maggiori Leghe europee. Richiesta recepita prima dalla Figc e poi omologata dalla Fifa. Fischio finale alle ore 20 di giovedì 31 gennaio.

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TORINO - C’era, va ricordato, anche una “ratio” tecnica alla base della decisione di limitare il mercato invernale al 18 gennaio: evitare che le trattative si sovrapponessero al calcio giocato con conseguenti “malmostosità” tra i giocatori più attenti al display del telefonino che alle indicazioni degli allenatori. E’ innegabile, però, che la mancata armonizzazione del calendario di mercato internazionale, con le altre Leghe “aperte”, avrebbe determinato scompensi. Così come è comprensibile che ai club medio piccoli possa servire più tempo per chiudere le trattative e per convincere questo o quel calciatore ad accettare di mettersi in gioco in una sfida salvezza. Senza trascurare il retropensiero di chi insuffla il sospetto che aver procrastinato la chiusura non sia altro, in molti casi, che un escamotage grazie al quale risparmiare un mese di stipendio, anche in conside razione del fatto che il nuovo calendario, ridisegnato dal “boxing day all’italiana”, mette in programma solo due gare a gennaio. Malignità, ci mancherebbe... Sia come sia, si è tornati alla tradizione della chiusura al 31 gennaio.

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