Giovane, carismatico e cuore bianconero: Zidane destino Juve

L'identikit porta a Zizou. Allegri ha ancora un anno di contratto, ma in attesa del summit con la società i primi sondaggi sono già partiti. Ecco perché il francese è un’ipotesi
Zinedine Zidane È il sogno di tutti, forse anche della dirigenza che in passato lo ha cercato. Ma Zizou in questo momento non è disponibile: sta aspettando la nazionale francese che, probabilmente, verrà lasciata da Didier Deschamps al termine del Mondiale. Ha rifiutato offerte milionarie dalla Premier, dove il Chelsea (e non solo) era pronto a fare ponti d'oro. Ha nel cuore il sogno di allenare la Francia e non ne fa una questione di soldi.© AFPS

TORINO - C’è stato un tempo in cui Zinedine Zidane si confessò a cuore aperto, senza moralismi: «Sì, un giorno potrei tornare a Torino. Nessuno sa cosa accadrà, però tra me e la Juve c’è sicuramente un feeling speciale». Era l’alba di giugno 2016: Zizou aveva appena strappato la prima delle tre Champions League consecutive all’Atletico Madrid nel modo più sadico possibile per gli sconfitti: a San Siro, dopo i calci di rigore, l’ultimo dei quali non casualmente battuto da Cristiano Ronaldo. Quel giorno il tecnico parlava da casa sua, a Mappano (un quarto d’ora da Torino) dove aveva inaugurato lo Z5, struttura composta da campi di calcetto con sponde. E chissà cosa potrebbe succedere alle porte del capoluogo piemontese se Zidane tornasse alla Juventus sul serio. Ché poi, ragionando, sarebbe come bissare l’operazione CR7, non a livello economico ma con attenzione rivolta all’immagine, al colpo a sensazione, al tentativo evidentemente andato a buon fine di prendere un allenatore esperto di successi in Champions, finali comprese. E il fatto che Zizou, conclamato cuore bianconero, abbia conquistato la Coppa non appena da giocatore si trasferì al Real per 150 miliardi di lire, beh, rafforza la portata dell’evento: dell’eventuale arrivo di chi, come CR7, intende bissare il trionfo a Torino, dopo i bagordi madridisti.

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L’ipotesi sta prendendo corpo non perché ai piani alti della dirigenza ci si sia infatuati da poco del campionissimo francese. Il feeling con Umberto Agnelli e il figlio Andrea (che non aveva neppure 21 anni quando sbarcò Zizou) è datato e anche se nell’arco degli ultimi 18 anni a Torino il mare non l’hanno ancora visto da vicino, c’è caso che Madame Véronique, protagonista di quella che molti continuano a considerare una leggenda («La signora preferiva il mare», si diceva), se ne possa fare una ragione.

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TORINO - C’è stato un tempo in cui Zinedine Zidane si confessò a cuore aperto, senza moralismi: «Sì, un giorno potrei tornare a Torino. Nessuno sa cosa accadrà, però tra me e la Juve c’è sicuramente un feeling speciale». Era l’alba di giugno 2016: Zizou aveva appena strappato la prima delle tre Champions League consecutive all’Atletico Madrid nel modo più sadico possibile per gli sconfitti: a San Siro, dopo i calci di rigore, l’ultimo dei quali non casualmente battuto da Cristiano Ronaldo. Quel giorno il tecnico parlava da casa sua, a Mappano (un quarto d’ora da Torino) dove aveva inaugurato lo Z5, struttura composta da campi di calcetto con sponde. E chissà cosa potrebbe succedere alle porte del capoluogo piemontese se Zidane tornasse alla Juventus sul serio. Ché poi, ragionando, sarebbe come bissare l’operazione CR7, non a livello economico ma con attenzione rivolta all’immagine, al colpo a sensazione, al tentativo evidentemente andato a buon fine di prendere un allenatore esperto di successi in Champions, finali comprese. E il fatto che Zizou, conclamato cuore bianconero, abbia conquistato la Coppa non appena da giocatore si trasferì al Real per 150 miliardi di lire, beh, rafforza la portata dell’evento: dell’eventuale arrivo di chi, come CR7, intende bissare il trionfo a Torino, dopo i bagordi madridisti.

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