Agnelli in Olanda, doppia missione: De Ligt + Champions

Il presidente della Juve ad Amsterdam per l’assemblea dell’Eca che riformerà le Coppe. Avrà occasione di parlare con Van der Sar, ad dell’Ajax, e informarsi sul difensore
Agnelli in Olanda, doppia missione: De Ligt + Champions

TORINO - Andrea Agnelli non si occupa della campaga acquisti. Non direttamente, almeno, perché anche se non partecipa direttamente alle trattative, ne è ovviamente il regista e il pianificatore insieme a Pavel Nedved e Fabio Paratici. La presenza del presidente juventino ad Amsterdam, infatti, è perché si svolgerà tra oggi e domani l’assemblea dell’Eca, la grande lega di cui è presidente, che unisce la maggior parte delle società europee, diventata il punto di riferimento delle rivoluzioni del calcio per club. Eppure è difficile non pensare che Agnelli non pronunci nemmeno una volta il nome di Matthijs de Ligt in due giorni nella città dell’Ajax e, soprattutto, al fianco di Edwin Van der Sar, suo vice in seno all’Eca e amministratore delegato proprio dell’Ajax.

Proprio quelli dell’Ajax, d’altra parte, sono stati piuttosto espliciti nel mettere il gioiello di diciannove anni sul mercato. «Matthijs è in grado di giocare ovunque, almeno in una delle sei squadre più forti al mondo. Io farei di tutto per prenderlo se lavorassi altrove: ha mentalità, cuore, forza, classe. L’Ajax non deve venderlo per forza, non ha bisogno di soldi, ma so che andrà in un top club», ha spiegato esattamente tre settimane fa Mark Overmars, ds degli olandesi, in pratica aprendo l’asta e facendo capire che la base sarà piuttosto alta. Se c’è una cosa che l’Ajax sa fare, oltre che produrre straordinari talenti, è venderli bene: più o meno dalla sua fondazione.

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Il problema strategico, per la Juventus, è capire quale sia la concorrenza e a che punto sia della trattativa. Il Barcellona sembra essere il pericolo più grosso: ha chiuso l’affare De Jong con l’Ajax, pagando 78 milioni di euro per il gemellino di centrocampo di De Ligt e questo rappresenta di certo un buon punti di partenza per trattare, così come - secondo quanto riportato proprio in Spagna nelle ultime ore - i blaugrana inserissero Jean-Clair Todibo, il diciannovenne difensore che il Barça ha strappato al Lione, battendo allo sprint anche la Juventus nel mercato di gennaio. E’ un profilo interessante per l’Ajax e potrebbe giocare un ruolo nella trattativa, ammesso che accettasse di essere trasformato in pacco postale che nel giro di sei mesi cambia tre squadre.

Su De Ligt c’è anche il Paris Saint Germain che mette sul piatto la sua infinita capacità finanziaria, ma potrebbe avere dei problemi con il fairplay finanziario e quindi essere meno spavaldo sul mercato. Del Real Madrid si è parlato solo di recente, ma è difficile ipotizzare che non sia pronto a inserirsi.

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TORINO - Andrea Agnelli non si occupa della campaga acquisti. Non direttamente, almeno, perché anche se non partecipa direttamente alle trattative, ne è ovviamente il regista e il pianificatore insieme a Pavel Nedved e Fabio Paratici. La presenza del presidente juventino ad Amsterdam, infatti, è perché si svolgerà tra oggi e domani l’assemblea dell’Eca, la grande lega di cui è presidente, che unisce la maggior parte delle società europee, diventata il punto di riferimento delle rivoluzioni del calcio per club. Eppure è difficile non pensare che Agnelli non pronunci nemmeno una volta il nome di Matthijs de Ligt in due giorni nella città dell’Ajax e, soprattutto, al fianco di Edwin Van der Sar, suo vice in seno all’Eca e amministratore delegato proprio dell’Ajax.

Proprio quelli dell’Ajax, d’altra parte, sono stati piuttosto espliciti nel mettere il gioiello di diciannove anni sul mercato. «Matthijs è in grado di giocare ovunque, almeno in una delle sei squadre più forti al mondo. Io farei di tutto per prenderlo se lavorassi altrove: ha mentalità, cuore, forza, classe. L’Ajax non deve venderlo per forza, non ha bisogno di soldi, ma so che andrà in un top club», ha spiegato esattamente tre settimane fa Mark Overmars, ds degli olandesi, in pratica aprendo l’asta e facendo capire che la base sarà piuttosto alta. Se c’è una cosa che l’Ajax sa fare, oltre che produrre straordinari talenti, è venderli bene: più o meno dalla sua fondazione.

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