Lazio, Milinkovic-Savic e la clausola exit-strategy: Juve pronta

Lotito non è intenzionato a mollare la presa sul gioiello serbo, ma il contratto in scadenza nel 2024 può diventare una occasione per i bianconeri
Lazio, Milinkovic-Savic e la clausola exit-strategy: Juve pronta© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Ce ne vuole per far arrendere uno come Claudio Lotito. Il presidente laziale non è intenzionato a mollare la presa su Sergej Milinkovic-Savic, non abbasserà la testa per i diversi 'no' incassati in questi mesi in sede di rinnovo, è pronto a rilanciare. Perché l'idea di dover svendere il suo gioiello migliore quest'estate lo logora, quella scadenza di contratto nel 2024 gli toglie anche le poche ore di sonno. Per questo, dopo aver messo sul piatto un adeguamento che supererebbe i 4 milioni di euro a stagione, ora è pronto a scendere a patti per un rinnovo con clausola rescissoria.
Lotito sogna di conquistare al più presto la qualificazione alla prossima Champions League, così da poter assumere più forza in corsa nella trattativa. Spera che il 'Sergente' possa rivedere i suoi piani grazie alla sicurezza di giocare l'anno prossimo nel grande palcoscenico europeo. La Lazio è pronta a inserire un exit strategy nel suo nuovo contratto, una cifra concordata e ipotizzabile intorno ai 40 milioni di euro. L'ostacolo è la volontà del giocatore di cambiare aria, di confrontarsi con una realtà diversa: così si spiegano i continui rinvii del centrocampista e del suo entourage nel corso degli ultimi mesi.

Lazio, Milinkovic-Savic e la clausola exit-strategy: Juve pronta

L’idea di restare in Italia c’è, per questo, nonostante l’ultimo interesse dell’Arsenal, rimane ancora in piedi l’ipotesi Juventus. Prossima avversaria sabato sera, quando la Lazio potrà contare anche sulla spinta della Curva Nord. Il Giudice Sportivo ne ha previsto la chiusura, ma con pena sospesa di un anno: la collaborazione della società è l’attenuante grazie alla quale alla Lazio è stata inflitta la sanzione con la condizionale per i “cori di matrice antisemita” urlati durante il derby. Nei giorni successivi alla gara, il club biancoceleste aveva fatto di sapere di aver individuato tre responsabili, predisponendo - come conseguenza - il loro allontanamento a vita dallo stadio Olimpico.  

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