Fausto Rossi: «Milan, occhio: l'Atletico morde»

Il laterale bianconero, in prestito al Valladolid, avverte i rossoneri in vista della Champions League: «Se giochi la palla indietro, con la loro pressione ti mangiano: serve cambiare gioco quando stringono il campo, poi andare in verticale. L’Atletico ha grandi individualità - Diego Costa, Villa, Diego, Koke, Arda Turan, Raul Garcia - ma il segreto è la compattezza»
TORINO - Il valore dell’Atletico Madrid, Fausto Rossi l’ha sperimentato sulla propria pelle, sabato scorso. «Due gol presi nei primi 4’, puniti su due nostri errori...». Eppure al Vicente Calderon, il 23enne torinese di scuola Juve (in prestito con diritto di riscatto al Valladolid) è stato ancora una volta il migliore dei suoi, non a caso ha già catturato l’attenzione di club ambiziosi della Liga. «Siamo in zona retrocessione però lottiamo, sono contento perché ho responsabilità importanti. Poi, però, capita anche di affrontare i mostri...». 

Cosa consiglia al Milan che domani affronta l’Atletico?
«Se giochi la palla indietro, con la loro pressione ti mangiano: serve cambiare gioco quando stringono il campo, poi andare in verticale. L’Atletico ha grandi individualità - Diego Costa, Villa, Diego, Koke, Arda Turan, Raul Garcia - ma il segreto è la compattezza. Simeone li ha resi la squadra più ‘italiana’ della Liga: poco possesso palla, tanta forza fisica e una fase difensiva a cui partecipano tutti».

Chi vede favorito?
«L’Atletico, perché il Milan non vive un momento straordinario. Ma è vero pure che la musichetta della Champions fa sempre effetto sui rossoneri».

L’Atletico è da titolo anche in Spagna?
«E’ all’altezza del Real, che fa pagare ogni errore, mentre il Barcellona, con il suo gioco che ti fa perdere i riferimenti, mi sembra sopra tutti. Aspetto di incrociare Messi e Cristiano Ronaldo, entrambi assenti contro di noi. Ma mi è bastato il confronto con Xavi e Modric...». 

Come è visto il nostro calcio in Spagna?
«Non benissimo, anche se quando ci affrontano ci temono. Però siamo considerati difensivisti, e Cristiano Ronaldo ha ammesso che non guarda le partite della serie A».

Lei, con le sue caratteristiche da regista offensivo, si sente più adatto alla Liga?
«Mi manca la riprova: la Liga è l’unico massimo campionato in cui ho giocato. Ma penso che farei bene anche in serie A».

Quindi è felice di aver scelto la Spagna.
«Senza dubbio. Ringrazio il mio procuratore Silvio Pagliari, che ha spinto parecchio per questa soluzione. Ho trovato un ambiente con poche esasperazioni e tanta discrezione, io e la mia fidanzata Federica ci troviamo bene. E siamo solo a un’ora di treno da Madrid, l’ho sperimentato andando a vedere la Juventus al Bernabeu».
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