Champions League Atletico: Tiago, un passato Juve. «Non vi capivo...»

Sanchez Flores lo ha rigenerato, Simeone lo ha lanciato tra i leader della squadra
Champions League Atletico: Tiago, un passato Juve. «Non vi capivo...»© LaPresse
TORINO - Allegro come un fado, Tiago Cardoso Mendes ha attraversato senza lasciare tracce tangibili il periodo più nero della storia juventina. E questo non è certamente colpa sua. Come non gli si può attribuire come merito quello di aver azzeccato il momento più felice della storia dell’Atletico Madrid. Al netto del talento, le circostanze finiscono quasi sempre per essere decisive nel destino di un giocatore, soprattutto se non è un fuoriclasse. E Tiago non appartiene alla categoria. E’ un centrocampista buono, tendente al molto buono, se messo nelle condizioni di rendere al meglio. Cosa che, evidentemente, non capitava alla Juventus, dove approdò con grandi aspettative nella prima stagione dopo la B, con Claudio Ranieri in panchina. Portava con sé il soprannome di “Lavatrice”, conquistato per l’abilità nel gestire i palloni sporchi e ripulire il gioco nel centrocampo di Chelsea e, soprattutto, Lione. Ma si vede che in quella Juventus i panni sporchi erano troppi o il detersivo non era quello giusto, perché il timido Tiago venne travolto dal calcio italiano e, forse, dalle responsabilità che gli venivano affidate.

Il mistero - «In due anni in Italia non ho capito cosa volevano da me», ha spiegato ai media spagnoli che gli chiedevano come mai fosse naufragata la sua avventura italiana. «Quando sono arrivato in Spagna, Quique Flores (il primo allenatore che ha trovato all’Atletico nel 2010, ndr) mi ha dato grande fiducia. E’ per questo che sono voluto rimanere qui a ogni costo. Le mie caratteristiche non sono adatte al calcio italiano, troppo tattico. Molto meglio la Premier e la Spagna dove la tecnica del giocatore viene prima».

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