Juve, dal patto a Berlino: «A casa chi non ci crede»

Nello spogliatoio si parla della finale dopo il passaggio agli ottavi: Buffon tra i più convinti. Ora nessuno sottovaluta i marziani del Barcellona, dopo Madrid tutto è ritenuto possibile
Juve, dal patto a Berlino: «A casa chi non ci crede»© Foto Liverani
TORINO - «Chi non ci crede può sempre chiedere all’allenatore di rimanere a casa. A noi non serve». La sentenza di Patrice Evra è un avvertimento per chi, nello spogliatoio, dovesse farsi prendere dallo sconforto. Il Barcellona è un avversario “spaventoso”, ma nessuno deve avere paura. E nessuno - si ha l’impressione, frequentando l’ambiente - pare averne. Arrivati a questo punto, i giocatori di Allegri vogliono provare a giocarsi le loro possibilità, consapevoli di non avere le stesse del Barcellona, ma ugualmente decisi a non sciuparne neppure una per un eccesso di rassegnazione.La maturazione internazionale della Juventus è stato un argomento largamente dibattuto nel corso della Champions League. Da mercoledì sera, però, la consapevolezza di aver compiuto il definitivo salto di qualità europeo è diventata una solida certezza nell’animo dei giocatori, usciti dal Bernabeu non solo con la finale di Berlino, ma con la certezza di averla meritata dopo due partite in cui hanno giocato meglio del Real Madrid, campione in carica.

CARICA BERNABEU - Quella consapevolezza è cresciuta nel corso della partita, alimentata dagli strilli e dai sussurri dei senatori in campo. «Ma vi pare possibile che abbiano più fame di noi?», urlava Evra ai compagni quando il Real, in vantaggio, stava prendendo il sopravvento territoriale. «ragazzi, stiamo meglio noi fisicamente, corriamo di più di loro!», ribadiva Buffon. La paura di sbagliare che aveva contratto la Juventus nella prima parte della gara si è così sciolta e alla fine è diventata urlo liberatorio che si ferma alla constatazione dell’ «andiamo a Berlino», ma nasconde un significato più profondo e decisivo anche per il futuro di questa squadra: «Siamo degni di Berlino». Ovvero: siamo una squadra da finale di Champions League, una delle grandi d’Europa.

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