Juve, Messi si ferma così: «Toglietegli aria. Sempre in due. E... pregate!»

Nesta, Vierchowod e Gentile svelano i trucchi per fermare il più forte attaccante del mondo

TORINO - Se ci fosse un modo per raccogliere i pensieri notturni dei giocatori della Juve, probabilmente si scoprirebbe che il personaggio più ricorrente degli ultimi tempi è un ometto con indosso una maglia blaugrana con la scritta Messi sulle spalle e dotato di poteri magici. Massimiliano Allegri da giorni si è calato nelle vesti del pompiere per spegnere il fuoco procurato dal fuoriclasse argentino («Non dobbiamo avere ansia da Messi»), ma ignorarlo totalmente è impossibile a meno di una settimana dalla finale di Champions contro il Barcellona. Anche chi era riuscito a resistere alla tentazione, come alle prese con una dieta rigidissima, è capitolato sabato notte di fronte al richiamo fortissimo causato dallo slalom impressionante con cui Messi ha freddato l’Athletic Bilbao. Se tutto il mondo è rimasto a bocca aperta, c’è da scommettere che Chiellini e Bonucci abbiano avuto pensieri molto più concreti e mirati alla ricerca della combinazione giusta. Un antifurto sicuro al cento per cento non esiste, però qualche “istruzione per l’uso”, soprattutto se dettata da storici difensori come Gentile, Vierchowod e Nesta, può aiutare per la notte di Berlino.

SI BLOCCA DI SQUADRA - Alessandro Nesta potrebbe scrivere un libro sui suoi duelli con Messi, alcuni dei quali proprio con il Milan allenato da Allegri: «Una stagione - racconta l’ex centrale rossonero - abbiamo incrociato il Barcellona ben 4 volte. Allegri li conosce benissimo. Focalizzarsi soltanto su Messi sarebbe un errore perché gli altri attaccanti sono fenomeni e perché contro di lui è impossibile avere la meglio in tutti gli scontri uno contro uno. E se ti salta una volta, sono alte le probabilità che poi lui segni. L’argentino va bloccato di squadra, raddoppiando in continuazione e cercando di “prenderlo alto”, che significa stargli addosso quando è girato di spalle, prima che entri in possesso del pallone». Nesta in uno storico Milan-Barcellona 0-0 riuscì a rendere “più umano” il 10 dei catalani: «Giocai con grandissima concentrazione, che è poi quello che consiglio a Chiellini e Bonucci, e sono stato anche fortunato, ma contro Messi un po’ di buona sorte è indispensabile. Fu un duello leale, il nostro: gli mollai anche qualche calcio, ma Leo non si lamentò mai». L’ex fenomeno di Milan e Lazio vota la difesa a quattro («Se giochi a tre rischi di trovarti a 5 e avere pochi uomini per ripartire») e soprattutto Pirlo, ex compagno e amico fraterno: «Mi piacerebbe fosse Andrea a decidere la Champions con una magia delle sue. L’ho sentito tranquillo in questi giorni, del resto lui è abituato a queste notti. Con Pirlo si arriva sempre in finale, non è un caso...».

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