All’Olympiastadion<br /> la Juve è di casa...

Oltre ai tifosi in trasferta, il calore dei tanti italiani che vivono a Berlino
La Juve si allena all'Olympiastadion. C'è il Barça nel mirino!

TORINO - E pensare che tanti tifosi bianconeri, se non tutti, avevano battezzato come un fatto alquanto marginale il sorteggio “parallelo” dell’Uefa che aveva designato la vincitrice della doppia sfida fra Juventus e Real Madrid come squadra di casa nella finale dell’Olympiastadion di Berlino. Buone per il Real, si pensava neanche tanto intimamente... E invece, ora, lo si può ben dire: buon per la Juve... padrona di casa, Ma, in pratica, cosa implica l’esito di quel sorteggio parallelo? Implica una piccola serie di vantaggi che possono comunque essere d’aiuto. Magari, o forse soprattutto, per chi scaramantico lo è fortemente... Essere “home team”, ovvero giocare “in casa”, vuol dire per la Juve (o il Real) scegliere l’uniforme da indossare, beneficiare del miglior spogliatoio dello stadio e soprattutto usufruire del privilegio di comunicare la formazione ufficiale circa mezz’ora dopo la squadra “in trasferta”. In altre parole, conoscere anticipatamente lo schieramento dei rivali. Adeguandosi, se necessario. Piccole sfumature che non risolvono la partita ma, magari, ti aiutano a prepararla meglio.

EPPOI I TIFOSI... - Inoltre si può parlare di una Juve “di casa” a Berlino anche per il fattore tifo. Stadio diviso a metà? Non proprio. I tifosi juventini dovrebbero essere più numerosi. Perchè a Berlino c’è una comunità di italiani molto folta: almeno 20mila paisà che si sono perfettamente integrati. Molti di loro hanno addirittura acquistato il biglietto in tempi non sospetti, per il semplice gusto di vedere una finale. E ora si ritrovano con la possibilità di tifare per una italiana. Sognano una notte berlinese come quella con la Nazionale di Marcello Lippi: un trionfo che da quelle parti non hanno ancora dimenticato e che ancora oggi si portano dietro con orgoglio. Già pregustano una festa nella festa, assieme agli italiani che sono arrivati da tutta Italia per seguire e inseguire un sogno. Diciannovemila sono i tagliandi che la Juve ha polverizzato in poco tempo. A questi aggiungiamoci almeno cinquemila juventini che sono riusciti ad acquistare proprio a Berlino l’introvabile tagliando.

TUTTI SUL CAMION - Intanto è arrivato il tir bianconero che in queste ore comincerà a raccogliere i tifosi juventini a Berlino. Progettato da quelli di A.ba.co, Bianconeri d’Italia e Drughi curva Sud, il tir da trasferta è una discoteca mobile da 150 posti, con tanto di consolle per deejay, bar e sala al piano superiore. Sulle pareti esterne dell’enorme camion la storia della Juve, con i volti dei campioni passati e presenti. Da Platini a Nedved, passando per Baggio e Scirea. E comincerà la festa che durerà sino all’inizio della partita. La speranza è quella di continuarla anche dopo, per tutta la notte, sino all’alba. Perchè questa città ha un qualche cosa di magico, dà quasi l’impressione di non voler tradire. La coreografia dei sostenitori bianconeri si prannuncia magica. Non è ancora trapelato nulla ma le prime indiscrezioni parlano di scenografie che coinvolgono tutto il passato bianconero. Con i suoi personaggi. Non verrà dimenticato l’avvocato Giovanni Agnelli.

ARRIVA PURE LUI... - Ed è arrivato pure il tifoso a piedi partito da Torino. Il sostenitore bianconero che ha lanciato la sfida legata al concorso della Juve «Cosa saresti disposto a fare per vedere la Juve in finale di Champions?». De Marchi, il 22enne di Chioggia, ha prontamente risposto che sarebbe andato a piedi fino a Berlino e dal 28 maggio si è messo in viaggio accompagnato dalla società bianconera. Adesso è arrivato è nessuno potrà impedire a Nicolò di seguire e tifare Juve, la sua Juve, all’Olympiastadion di Berlino. La sua fede è stata premiata. Si potrà godere lo spettacolo, se l’è meritato.

PASSIONE - Tutto è pronto. I tifosi bianconeri saranno numerosissimi, caldi, passionali come sempre. Sanno bene che il Barcellona è favorito ma lo è stata anche la Juve. Tante volte. E nessuno ha dimenticato come è andata a finire. Almeno stavolta non hanno niente da perdere ma tutto da guadagnare. E allora sognare non costa niente. Adesso più di altre volte. E chissà che il sogno non possa trasformarsi in realtà.

Fabio Riva

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