Champions League, Buffon: «Juve, dobbiamo vincere per ipotecare la leadership» 

Il capitano bianconero: «Sarà una parttia complicata come racconta la storia recente del Siviglia»

TORINO - La Juve torna a giocare in Champions League dove, finora, ha fornito un'espressione certamente migliore di sé. In attesa di sfidare il Siviglia, Gigi Buffon racconta la vigilia in conferenza stampa: «Sarà una parttia complicata - dice il capitano - come racconta la storia recente del Siviglia. Come noi, loro non brillano in campionato ma in Europa hanno ottenuto una vittoria roboante. In momenti come questi, prima riusciamo a esprimerci meglio sul campo e prima si risolveranno gli pseudo-problemi fuori dal campo. E' tutto collegato, sappiamo benisismo che tutto dipende soltanto da noi. Perché siamo fortunati a essere forti, l'unico problema è che dobbiamo dimostrarlo sempre. E noi in quest'inizio di stagione l'abbiamo dimostrato solo ogni tanto. Dovevamo giocarla due anni fa contro il Siviglia in finale di Europa League? Allora non fummo abbastanza bravi per conquistarci il traguardo. Mi auguro che un anno e mezzo abbiamo fatto progressi per giocare una partita gagliarda. Ci vorrà una Juve equilibrata, che abbia un'intensità emotiva per tutti i 90 minuti. Abbiamo davvero la possibilità di mettere una seria ipoteca per la leadership del girone. E poi sappiamo bene che una vittoria cancella il passato in un attimo. Abbiamo bisogno di fare una bella prestazione e fare questi tre punti per mille e più ragioni».

DEMERITI O SFORTUNA - «Quando hai una squadra di valore come la nostra, seppur stravolta in zone di campo molto importanti, è chiaro che si poteva e si doveva fare meglio. Anche se abbiamo già detto che ci vorrà del tempo. Ma una volta focalizzato il problema, è inutile pensarci su. Ormai è andata, per fortuna dall'inizio dell'annata sono passate poche partite. Dunque dobbiamo avere la consapevolezza delle problematiche del presente, ma senza perdere la velleità di pensare in grande per il futuro».

CASO CACERES - «Determinate cose succedono da sempre e succederanno ancora in qualsiasi squadra. Probabilmente in una squadra ne succedono molte di meno, ma ogni tanto capita. E' un errore, sicuramente, da parte del nostro gruppo il fatto che possa accadere una cosa simile, a due giorni da una partita così importante. Ma è anche vero che un uomo come Martin gode della totale fiducia del gruppo: un professionista che ti dà sempre risposte ogni volta che lo vai a cercare. E' uno che non tradisce mai. E' certamente il primo a sapere di aver sbagliato. Certo, non era il momento giusto ma credo che l'abbia capito. Era dispiaciuto, ma queste sono cose che passano e si superano col tempo».

L'IMPORTANZA DEL SUCCESSO - «Le vittorie aiuteranno a dimenticare tutto in fretta. Perché con due successi di fila - Manchester e Genoa - non è accaduto? La Juve era una squadra abituata a vincere negli ultimi anni, invece contro il Frosinone per tutti è stata una doccia gelata, innescando polemiche su polemiche».

LA CHAMPIONS - «Se la Coppa è un sogno? Si parte come l'anno scorso, ma con la consapevolezza che tirati a lucido e con determinate qualità emotive, siamo in grado di fare partita contro tutti. E l'abbiamo dimostrato, contro i più in forma del campionato inglese: uno spauracchio per tutti, ma noi abbiamo giocato la miglior partita della stagione. Vuol dire che noi abbiamo un potenziale di tutto rispetto. Bisogna solo trovare il modo, da parte nostra spronandoci, di trovare continuità».

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