Bonucci: «Ora i nuovi sanno cos'è la Juve»

Il difensore parla in conferenza stampa prima del match col Moenchengladach: «Ripartiamo dall'ultima azione nel derby»
Bonucci: «Ora i nuovi sanno cos'è la Juve»© LaPresse

Bonucci, cosa vi può dare la vittoria nel derby?

«Quel gol all’ultima azione deve essere un punto di partenza per noi e soprattutto per i nuovi che così capiscano che quando si indossa questa maglia bisogna sempre lottare dal primo all’ultimo secondo».

Che cosa vi siete detti e cosa avete detto ai nuovi durante il ritiro che ha avuto dei buoni risultati?

«Sostanzialmente ci siamo detti poco. Quello che dovevamo fare era cancellare quei 45 minuti di Sassuolo in cui era mancato tutto, soprattutto l’orgoglio. Quando scendi in campo non importa come, ma devi sempre cercare di vincere dando tutto te stesso. Durante il ritiro noi vecchi abbiamo cercato di far capire ai giovani che non è possibile passare da una vittoria a una sconfitta, con un rendimento così altalenante, ma che questa maglia ti obbliga a vincere sempre». 

C’era qualche nuovo che non l’aveva capito?

«Io credo che non ci fossero giocatori che non l’avevano capito, ma che arrivare da mentalità diverese ed essere buttati in un progetto con ambizioni così alte può essere sconcertante. Lo è stato per me quando arrivai dal Bari. Può succedere che qualcuno si perda per strada, ma come abbiamo fatto in questa settimana dobbiamo essere bravi a fare capire a tutti cosa vuole dire questa maglia e guidarli nella giusta direzione».

I problemi sono solo di ordine psicologico?

«Abbiamo dimostrato che quando scendiamo in campo dando il 110% di noi stessi otteniamo risultati importanti come a Manchester, per esempio. L’aspetto psicologico e motivazionale è essenziale, così come la compattezza e la concentrazione con cui affrontare le due fasi. Questi sono i segreti della Juventus in questi anni».

Avete sentito Tevez dopo la vittoria del campionato con il Boca Juniors?

«Gli ho mandato un messaggio di complimenti, per me è stato un onore giocare al fianco di un campione come lui».

Come giudica il risveglio del Borussia dopo tante sconfitte?

«Ha dato una scossa il cambio di allenatore e dopo l’avvento di Schubert si è rinconfermata ai livello dello scorso anno, soprattutto a livello difensivo. E all’andata abbiamo capito che non è il caso di lasciare spazio a questa squadra perché le punte veloci del Moenchengladbach possono fare male».

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