De Bruyne caro? Per Mansour come una pizza...

Il padrone del City ha speso 74 milioni per il belga. Come per una persona “normale” uscire a cena
De Bruyne caro? Per Mansour come una pizza...© PA

TORINO - Tanto per capirsi, perché certi numeri sono inconcepibili, quando il padrone del Manchester City Mansour bin Zayed Al Nahyan ha pagato 74 milioni di euro per Kevin De Bruyne, ha compiuto lo stesso sforzo che una persona “normale” (diciamo con 5000 euro sul conto) deve affrontare quando si concede una pizza e una birra, spendendo 15 euro. Questo perché sul conto di Mansour ci sono 24,2 miliardi di euro. Conto personale, ben inteso, perché la ricchezza complessiva della sua famiglia è stimata intorno ai 1.420 miliardi di euro (se volete dirla all’inglese, oltre un trilione di euro). E se anche in questo caso avete bisogno di un esempio: l’intero debito pubblico italiano viaggia intorno ai 2000 miliardi di euro. Insomma, il proprietario del City non è ricco, è spaventosamente ricco e gli investimenti nel calcio rappresentano una piccolissima parte del suo patrimonio e impegnano davvero poco le risorse dei Mansour e, in compenso, gli restituiscono una visibilità mondiale che non gli viene garantita da nessun’altra delle sue attività (alcune cruciali per l’economia mondiale, come per esempio quelle legate al petrolio). E questa vale come una delle possibili risposte alla domanda: perché si è comprato il City? Perché il City? Le altre sono legate agli inteDal petrolio ai viaggi spaziali: Mansour è tra gli uomini più ricchi del mondo. E a Manchester ha avviato un progetto totale, anche sulla città De Bruyne caro? Come una pizza...

QUANTO E’ RICCO MANSOUR - Il padrone del City ha speso 74 milioni per il belga Come per una persona “normale” uscire a cena ressi in Inghilterra e più generalmente in Europa della famiglia Mansour, alla sua passione per lo sport e alla sua amicizia con Thaksin Shinawatra, l’ex proprietario del City ed ex primo ministro tailandese, che voleva/ doveva vendere con una certa urgenza la maggioranza delle azioni del club. Mansour stava valutando l’acquisto di un club in Premier League (scelta perché in questo momento è il campionato più seguito e famoso del mondo) e ha colto l’occasione, cedendo all’insistenza dell’amico. Oltretutto il City era conforme alle sue esigenze, per esempio possedeva uno stadio e ampi terreni limitrofi, nei quali Mansour ha costruito il centro sportivo, un altro piccolo stadio per le giovanili, estendendo in un secondo momento i suoi interessi immobiliari nella parte est della città. Il Manchester City, insomma, è stata una chiave che gli ha aperto la porta ad altri investimenti locali (per esempio nel settore dell’educazione e della logistica). E nel giro di pochi anni lo ha messo sulla mappa delle persone più conosciute del mondo occidentale (anche perché l’espansione pallonara lo ha appena portato al di là dell’Oceano con la fondazione del New York City).

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