Jacobelli: Garcia, questo 6-1 è peggio dell’1-7 con il Bayern. Aridatece Luis Enrique

L'allenatore del Barcellona ha impartito una severissima lezione di calcio alla squadra squinternata, molle e senz’anima mandata in campo dal tecnico francese
Jacobelli: Garcia, questo 6-1 è peggio dell’1-7 con il Bayern. Aridatece Luis Enrique© www.imagephotoagency.it

ROMA - 6 sconfitte, 6 pareggi, 2 vittorie con la Roma; 8 sconfitte, 2 pareggi e 2 vittorie con il Lille. Il bilancio europeo di Rudi Garcia è spaventosamente negativo: 14 sconfitte, 8 pareggi e 4 vittorie in 24 gare. E se il 7-1 patito contro il Bayern il 21 ottobre 2014 era stato la peggior batosta subita in casa da un’italiana nelle competizioni continentali, la disfatta del Camp Nou purtroppo conferma che quando si tocca il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare. Né le assenze (De Rossi, Gervinho, Salah, Strootman, Totti) né il provvidenziale pareggio sul quale il Bate ha inchiodato il Bayer Leverkusen, possono attutire il durissimo colpo di Barcellona. Luis Enrique ha impartito una severissima lezione di calcio alla squadra squinternata, molle e senz’anima mandata in campo da Garcia. Una Roma così brutta da non sembrare vera.

Una Roma inguardabile, fifona, senza idee, senza nulla di nulla che lasciasse pensare a una squadra di calcio. La durissima autocritica di Maicon dopo il fischio finale. è stata tanto impietosa quanto implacabile e dice il vero il brasiliano quando afferma come alla Roma sia andata ancora bene e il 6-1 sia stato una punizione sin troppo clemente per la banda del buco in azione nel tempio blaugrana. E chissenefrega se ai giallorossi basterà battere il Bate per entrare comunque negli ottavi di finale. Da qui al 9 dicembre ci separano giorni di irrefrenabili processi e di sacrosante critiche. Perché c’è modo e modo di perdere in casa dei campioni d’Europa, cioè della squadra più forte del mondo: la Roma di questo martedì nero ha scelto il modo peggiore, pietrificando i suoi tifosi, a cominciare dagli eroici testimoni diretti di una waterloo già consegnata agli annali del calcio europeo. No, caro Garcia: non si può perdere così.

Non si deve perdere così. Non ci possono essere scuse. Sono trascorsi un anno e un mese dal suicidio con il Bayern: in Europa siamo punto e a capo. Verrebbe da dire: aridatece Luis Enrique, che in 72 ore ha esaltato davanti al mondo la sua formidabile macchina da gol a nome Barcellona: 4 reti le ha segnate sabato al Bernabeu, 6 le ha rifilate stasera alla Roma. E meno male che nella capitale c’era chi lo chiamava lo stordito o il demental coach, lui che ebbe la dignità di andarsene dopo la prima stagione, rinunciando a un anno di stipendio. Lui che, al primo tentativo con il Barcellona ha firmato il Triplete. Lunga è la fila di quelli che gli devono chiedere scusa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Champions, i migliori video