Champions League: Juventus, non fidarti del City

Difesa, condizione fisica, morale: va tutto male. Niente Kompany, torna l’orgoglio ferito dei big
2. Samir Nasri (Francia-Algeria), ala, 31 anni, svincolato dall'Antalyaspor. Valore di mercato: 6 000 000 ۩ www.imagephotoagency.it

TORINO - La mazzata presa con il Liverpool ancora riverbera nell'ambiente. Una sconfitta frutto di tre gol in 25 minuti che, di fatto, hanno deciso la gara. Il goffo autogol di Mangala simboleggia l'affanno della retroguardia dei Citizens, orfana ormai da un po’ di Vincent Kompany, capitano di mille battaglie. Dicono che Pellegrini abbia deciso di non fare cambi fino a metà tempo per non intaccare quei delicati equilibri interni, sempre labili in una squadra come il Manchester City, perennemente sospesa tra gloria e fallimento. In tempi recenti, Roberto Mancini ha sottolineato come questo City continui ad auto-alimentarsi di suoi acquisti (Touré, Aguero, Silva) e giocatori a lungo termine (Hart, Kompany). I dubbi sull'acume tattico di Pellegrini si fanno sempre più insistenti tra i tifosi anche se, dopo due stagioni ostinatamente trascorse a schierare il 4-4-2 contro squadre di prima fascia con centrocampi a cinque, il tecnico cileno ha finalmente realizzato che un cambio di modulo offensivo non gli avrebbe necessariamente precluso la strada verso la gloria e che la mentalità vincente può andare a braccetto con quella d'attacco. Emblematica, in tal senso, la vittoria ottenuta a Siviglia nel turno precedente di Champions, un misto di pazienza, fiducia e contropiede. Grazie a quel 3-1, il City è diventata la prima squadra inglese a qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta, unica ancora in corsa anche in Coppa di Lega. Uno dei motivi di vanto dell'ingegnere che mai come quest'anno ha tanta voglia di fare i conti solo alla fine. Ma il City ha dimostrato più volte di potersi rialzare dalle ceneri, come certificato da Sergio Aguero, il cui ritorno in campo dopo cinque settimane ha coinciso con il gol della bandiera contro i Reds. «Non si può misurare l’intensità di gioco - ha detto il Kun - e in più io do sempre il massimo, perché non saprei fare altrimenti». Il City vuole tornare a volare.

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