<span style="line-height: 20.8px;">Champions League Juventus-Manchester City 1-0. Bianconeri agli ottavi di finale</span>

Decide un gol di Mandzukic nel primo tempo. Palo di Sturaro nella ripresa

TORINO – Sarebbe bello se la Juventus potesse tornare a incrociare il Manchester City, dai quarti di Champions in poi. Una pacchia assoluta, visto che in due partite contro gli inglesi i vicecampioni d'Europa hanno sfoderato le prestazioni più esaltanti della stagione a livello di squadra. Intensità, agonismo, fame, gol, sfruttando gli esterni e senza trequartista: se è un'indicazione forte per il futuro, al netto dei recuperi di Hernanes e Pereyra a gioco lungo e dell'importanza di un calciatore come Cuadrado (alla seconda panchina di fila), lo scopriremo presto. Intanto la qualificazione agli ottavi di Coppa è messa in cascina con un turno di anticipo, sei anni dopo l'ultimo precedente. 

JUVE-MANCHESTER CITY 1-0: CRONACA, TABELLINO E STATISTICHE

TANTI ASSIST - Ad Allegri piace stupire: rispetto alle previsioni della vigilia, fuori il trio Cuadrado-Evra-Morata, dentro Lichtsteiner, Alex Sandro e Mandzukic. Anche Pellegrini sorprende inserendo Clichy per l'ex laziale Kolarov e Fernando al posto di Delph in mediana, cosicché Yaya Touré avanza sulla linea dei trequartisti alle spalle di Aguero. Sterling? Anche il Golden Boy di Tuttosport si accomoda in panca: dentro Jesus Navas. Parte forte il City con Fernandinho subito in palla, mentre Mandzukic scalda il piede e Dybala cerca spesso il tiro, anche quando l'equilibrio precario consiglierebbe soluzioni diverse. Pogba, sotto gli occhi dell'agente Mino Raiola e con indosso un paio di scarpe dipinte con i colori della bandiera francese, prova a fare le cose semplici che gli chiede il tecnico, solo che la semplicità diventa difficoltà estrema per i comuni mortali. Lo dimostra un assist di tacco del transalpino, vanificato dal fuorigioco della punta italo-argentina. E' un match che riserva emozioni in serie. Sul capovolgimento di fronte, è Fernandinho a divorarsi un'occasione colossale, sparando in curva Sud un pallone che chiedeva soltanto di essere piazzato nella porta di Buffon.

SOLO UN GOL - Il match si sblocca al 18': Pogba avvia l'azione, Alex Sandro serve il cross perfetto per Mandzukic che si libera energicamente di Otamendi e la butta dentro. E' il quinto gol stagionale del croato, autore di reti pesanti (al City aveva già fatto male all'andata). Come contro il Milan, la Juventus ci prende gusto: il Polpo semina il panico e l'esterno brasiliano disegna l'assist al goleador di turno. Mandzukic, in particolare, sente l'effetto Champions: servito da Lichtsteiner, fa esplodere un destro potente, deviato da un attentissimo Hart. Pogba è inarrestabile sia quando dialoga con Alex Sandro (autore di 4 cross nel solo primo tempo) sia cercando l'acuto solitario. La Juventus, piuttosto, rischia unicamente allorché Sturaro e lo stesso Pogba scatenano la rabbia di Allegri dopo aver sbagliato un paio di passaggi elementari, che consentono agli inglesi di ripartire. Ma è tutta la squadra bianconera a controllare il match con padronanza e sicurezza: sulle fasce i vicecampioni d'Inghilterra non sfondano, le ali fanno un lavoro massacrante anche in fase di copertura (e Lichtsteiner è definitivamente tornata la locomotiva di un tempo), mentre i tre centrali di difesa svolgono il compito, pur concedendo agli avversari molte conclusioni dalla distanza. Come quando Marchisio combina la frittata, inventandosi un retropassaggio insensato a Buffon che esce e sbarra la strada ad Aguero. Sintesi del primo tempo: la Juventus ha vinto l'89% dei contrasti, il City il 29. Mai visto prima su questi schermi.

CHANCE E RISCHI - La ripresa comincia con il solito Alex Sandro spadroneggiante sulla fascia, anche se il match va chiuso per evitare inutili sofferenze. Fernando e Touré, per esempio, sfiorano il pari: Buffon se la cava, con l'aiuto del palo. Dopo 54 minuti, però, si ferma Mandzukic: dentro Morata, mentre il gigante croato abbandona la contesa scuotendo il capo (rischio infortunio al retto femorale: ennesimo stop muscolare?). Il bis è vicinissimo: Alvarito, appena entrato, inventa un pallonetto che scavalca Hart, Sturaro a porta vuota centra il palo con un tap-in carico di sventura. La Juventus continua a coprire il campo alla grandissima, cercando il gol del 2-0 che chiuderebbe il cerchio. Evra (alla 100ª presenza in Champions) dà il cambio ad Alex Sandro, salutato con una standing ovation dallo Stadium gaudente. Morata trova il tempo per centrare Hart, un minuto prima che Sterling – entrato per Aguero – sfiori il pari, murato dal solito Barzagli. Dybala esce, riecco Cuadrado che in 10 secondi si costruisce da solo la chance del raddoppio. Suspense e tensione fino all'ultimo, colpa di un Touré mai domo. Ma è fatta: Juventus agli ottavi e con un pareggio a Siviglia l'8 dicembre, il primato nel girone sarebbe garantito. Già, è proprio vero: l'Europa è la casa della squadra bianconera. Da ieri sera non ci crede soltanto Marchisio...

 

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