Champions League, Juventus-Bayern Monaco: tre anni come tre secoli

Nel 2013 non c’era partita, oggi è uno scontro alla pari: l’escalation juventina
Champions League, Juventus-Bayern Monaco: tre anni come tre secoli© lapresse

TORINO - Mario Gomez aveva 27 anni, era un nazionale tedesco e aveva già segnato più di 25 gol in Champions, addirittura 12 in altrettante partite nell’edizione precedente. E, nel Bayern Monaco avversario della Juventus nei quarti di Champions League del 2013, era una riserva. La riserva di Mario Mandzukic, per la precisione. E’ qua che emerge lampante la differenza tra la sfida di allora e quella di oggi: quel Bayern, come oggi, traboccava di stelle, mentre in quella Juventus c’erano sì campioni, ma anche “semplici” buoni giocatori.

ALTERNATIVE DI LUSSO - La squadra bianconera è rimasta immutata nel blocco difensivo: Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini erano le fondamenta della Juventus di Conte allora e sostengono quella di Allegri oggi. Allargandoci sulle fasce, però, emergono le prime differenze significative: la doppia sfida del 2013, a causa delle assenze di Asamoah all’andata e Lichtsteiner al ritorno, vide titolari sugli esterni prima Peluso e poi Padoin. Buoni giocatori, appunto, per i quali però il confronto con i Robben, i Ribery, i Muller, i Kroos, era un esame troppo duro. Oggi, se non dovesse fare o conti con gli infortuni, Allegri sulla fascia sinistra potrebbe scegliere tra un giocatore come Evra che la Champions l’ha vinta (e stasera ci giocherà la partita numero 101), un campione emergente come Alex Sandro e quello che nel 2013 era il titolare, ossia Asamoah. A destra, l’alternativa a Lichtsteiner è quel Cuadrado per il quale il Chelsea aveva sborsato più di 30 milioni alla Fiorentina un anno fa.

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