Buffon: «Il sogno Champions non è solo mio ma di tutto il mondo Juventus»

Il capitano bianconero: «E io devo solo pensare a parare»
Buffon: «Il sogno Champions non è solo mio ma di tutto il mondo Juventus»

TORINO - Gigi Buffon riparte all'assalto della Champions League. Domani la Juventus debutta nel girone contro il Siviglia: «Il sogno della Coppa non è mio, ma di tutto il mondo bianconero. Non la vinciamo da quando ho cominciato la mia carriera, siamo partiti praticamente insieme. Vorremmo cercare di coronare insieme l'inseguimento. Quest'anno abbiamo una consapevolezza diversa, figlia della finale di due anni fa e degli ottavi dell'anno scorso, che magari possono dire poco ma che hanno detto che la Juve era già arrivata a un grande livello di competitività, affrontando il Bayern. Grazie agli sforzi della società siamo migliorati ulteriormente, ma mi sembrerebbe di peccare in spavalderia se dicessi che siamo favoriti per la Champions. Ci sono altre 3.4 squadre che valgono come noi, a quel punto vincere o non vincere dipende da un episodio. C'è tanto entusiasmo, voglia, impazienza di cominciare, però non pensiamo di essere favoriti. Sappiamo di essere un'ottima squadra, che viene da un percorso di crescita, migliorato dopo campagna acquisti».



IL MIO RUOLO - «Il ruolo del capitano alla vigilia di una competizione così importante? E' lo stesso di qualsiasi tipo di calciatore. Perché la nostra è una squadra fatta di giocatori di esperienza anche internazionale, non c'è bisogno di sottolineare l'importanza di determinate partite. Il mio ruolo, da capitano e portiere, sarà solo quello di parare».

AMBIENTE ENTUSIASTA - «Quando si dice che siamo tra le potenziali vincitrici, vuol dire qualcosa. Ma è il risultato scontato dei nostri ultimi due anni di Champions, più la bontà dell'ultima campagna acquisti. Ma con la massima trasparenza e onestà, sappiamo che per poter ripetere un cammino importante ci vogliono i pieni ben saldi a terra. Ci vuole umiltà, poche squadre possono approcciare questa competizione con una spavalderia eccessiva. Perché il livello è talmente alto che la bastonata è dietro l'angolo».

CARO LUCA... - «Credo che Luca speri di rimanere l'ultimo ad aver alzato la Coppa per l'eternità... Tutti hanno un briciolo di egoismo, è stato molto simpatico. E' un amico, sono convinto che sarebbe felicissimo di vedere la Juve trionfare in Europa dopo tanto tempo. Ma anche se non dovessi essere io ad alzarla, sarei felice lo stesso».



L'ESPERIENZA - «L'esperienza è importante soprattutto nelle prime partite di una manifestazione. Sono scariche di adrenalina ed emozioni già vissute, dunque sai già a cosa vai incontro e come dominare questo tipo di “ansia". Ma la spensieratezza del giovane può essere importante a torneo iniziato: la giocata di un ragazzo può essere l'arma in più».

L'ATTESA - «Non mi sono scocciato dell'attesa, è andata com'è andata perché lo abbiamo meritato. Mi sono scocciato di essere così modesto, io e gli altri che spingono il carretto devono fare di più. I margini di miglioramento ci sono fino all'ultimo giorno di carriera».

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